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Entro novembre la risposta

Nuovo stadio Fiorentina: per la Mercafir favorito l'Osmannoro, querelle Grassi-Perra

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Immagine articolo - Il sito d'Italia

L'area dell'Osmannoro, sottoposta all'attenzione dell'assemblea dei Soci della Mercafir dal Sindaco di Firenze Dario Nardella, è con tutta probabilità quella che sarà scelta per il ricollocamento del nuovo Centro Alimentare Polivalente (CAP), per far sì che l'iter per il nuovo stadio della Fiorentina possa andare a buon fine.

Nardella giovedì scorso illustrò due proposte. Oltre quella dell'Osmannoro, lungo via Curzio Malaparte, c'è quella di Quaracchi, ma l'ubicazione e la conformazione fanno escludere la soluzione.

I terreni dell'Osmannoro sono in una zona industriale (quindi adatta ad ospitare un ingrosso alimentare che oltretutto lavora prevalentemente di notte), mentre a Quaracchi il CAP sarebbe circondato da abitazioni. Migliore anche la viabilità esistente e, inoltre, a pochi metri ci sono i binari della ferrovia.

 

Una volta avuta la risposta in merito alla scelta dell'area per il ricollocamento del Centro Alimentare (entro novembre), Palazzo Vecchio potrà iniziare la trattativa diretta con i proprietari. Come extrema ratio, dato che si tratta di un progetto di “pubblica utilità”, il Comune potrà ricorrere anche agli espropri. In ogni caso, attraverso la monetizzazione del comparto nord dell'area Mercafir (da parte di ACF Fiorentina – come indicato nelle prescrizioni della delibera di Giunta dello scorso 7 gennaio) i terreni saranno pagati a prezzo di mercato. L'indennità di esproprio, in caso di terreni agricoli è determinata nella misura pari al valore venale del bene. Lo stesso principio vale anche per i terreni edificabili. A seguito alla sentenza della Corte Costituzionale 349/2007, infatti, la Suprema Corte ha dichiarato l’illegittimità costituzionale delle norme che in tema di esproprio di terreni edificabili prevedevano indennizzi inferiori al valore di mercato degli stessi.

 

Parte dei terreni dell'Osmannoro, a fronte di una SUL esistente di 900 mq, prevedono una SUL di progetto di 15.000 mq per una destinazione d'uso industriale ed artigianale, comprensiva delle attività commerciali all'ingrosso e depositi. Lo si legge nella relativa scheda del RUC dell'UTOE 9.

 

Risulta evidente che l'acquisto, o l'esproprio, comporterà una spesa significativa, ma è altrettanto chiaro che il valore della monetizzazione del comparto nord dell'area Mercafir coprirà integralmente i costi: una compravendita “che non costerà neanche un euro né al Comune, né alla Mercafir – spiegò giovedì scorso Nardella – copriremo l'esborso con la monetizzazione del comparto nord dell'area mercatale”.

Non importa essere dei fini esperti immobiliaristi per capire che, a parità di estensione, il terreno di Novoli che attualmente ospita la parte nord della Mercafir ha un valore superiore a quello dell'Osmannoro...

 

Negli scorsi giorni è emerso che alcuni dei terreni lungo via Curzio Malaparte sono sotto “concordato preventivo”: la procedura con la quale un debitore (che si trovi in uno stato difficoltà economica) può ricorrere per tentare il risanamento (oppure per liquidare il proprio patrimonio e rimettere il ricavato ai creditori) per evitare il fallimento.

 

Palazzo Vecchio, malgrado ciò, manifesta tranquillità.

 

Non la pensa così il Consigliere e Capogruppo di Firenze Riparte a Sinistra Tommaso Grassi: “Siamo sbigottiti di fronte alla soluzione presentata per Mercafir. Il sindaco ha individuato due aree: una a Quaracchi e un'altra a Osmannoro. La prima interclusa tra civili abitazioni e la seconda occupata da un'azienda in fallimento. Sarebbe questa – si interroga Grassi - la carta vincente per uscire da una situazione ingarbugliata?”. “ Non siamo nemmeno così sicuri – aggiunge Grassi - che il trasferimento avvenga, visto che dovrà essere fatta una gara pubblica per individuare il nuovo gestore. In questo caso avremmo dovuto parlare con i grossisti, e non con l'assemblea di Mercafir, visto che saranno coloro che dovranno lavorarci e investire. Anche se sappiamo che rappresentano la minoranza delle quote societarie”. “E se per caso l'assemblea di Mercafir non accettasse nessuna delle due proposte, cosa accadrebbe? Ci sembra che la vicenda non stia andando nel migliore dei modi. Come al solito siamo di fronte all'ennesimo bluff. Nardella si era impegnato a presentarsi in Consiglio con una proposta seria e credibile. E invece – conclude Grassi – oggi scopriamo che le proposte sono due. E entrambe non ci convincono”.

 

Secca la replica dell'Assessore con delega all'Urbanistica Lorenzo Perra: “Questa Amministrazione – afferma Perra – sta lavorando in modo serio su due soluzioni entrambe fattibili per lo spostamento della Mercafir. Conosciamo perfettamente entrambe le aree proposte e lavoriamo in questa direzione in modo più che concreto, fiduciosi sugli sviluppi per il nuovo mercato e il nuovo stadio. Se il consigliere Grassi ha voglia di fare politica trovi argomentazioni diverse”. “Segnalo peraltro al consigliere – aggiunge Perra – che i grossisti erano presenti giovedì scorso all’assemblea nel corso della quale il sindaco Nardella ha illustrato le possibili soluzioni per lo spostamento del mercato”.

 

Donato Mongatti

 

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