Dopo che sono state rese note le motivazioni della sentenza di condanna per il reato di omicidio colposo nei confronti di tre carabinieri, responsabili della morte di Riccardo Magherini, avvenuta durante un fermo dei militari in Borgo San Frediano, a Firenze, il 3 marzo 2014, riceviamo e pubblichiamo una dichiarazione di Guido e Andrea Magherini, padre e fratello di Riccardo.
"Ringraziamo i giornalisti che hanno fatto avere a noi ed ai nostri avvocati le motivazioni della sentenza che la cancelleria del tribunale di Firenze ci aveva viceversa negate. Ovviamente questo ha fatto sì che ci trovassimo impreparati di fronte alle vostre pressanti ma più che legittime domande e sollecitazioni di un nostro commento come famigliari del nostro amato Riccardo. Dopo aver attentamente letto tutte le 128 pagine della sentenza sarebbe fin troppo facile dire ciò che ci suggerirebbe il cuore ma, per la responsabilità che siamo consapevoli di portare sulle nostre spalle in questo difficile e tormentato percorso per arrivare a restituire giustizia a Riccardo, abbiamo il dovere di essere il più sereni ed obiettivi possibile.
Delle 128 pagine di cui si compone la sentenza, il Giudice, del quale portiamo il massimo rispetto, dedica soltanto 4 righe per individuare la responsabilità degli imputati condannati mentre tutto il resto della motivazione è speso ed impegnato contro di noi e contro coloro che con pazienza, competenza e determinazione ci hanno accompagnato per tutto questo durissimo processo. Il Giudice, travalicando, noi riteniamo, in modo non proprio del tutto composto i limiti che il proprio ruolo gli imponeva , è addirittura arrivato a dire che ci sono state indotte false aspettative o comunque eccessive. Noi non capiamo che cosa abbia indotto il Giudice ad avventurarsi in una affermazione come questa che esula dal vero problema che era chiamato a risolvere, e cioè se gli imputati fossero colpevoli o meno. Crediamo che i rapporti tra noi ed i nostri avvocati e consulenti non debbano riguardarlo, ma solo l'obiettiva ed imparziale analisi delle argomentazioni da noi introdotte nel processo tramite loro.
Se vi sono state aspettative deluse, queste si, legittime, esse sono piuttosto quelle degli imputati, i quali si trovano oggi ad esser dichiarati colpevoli a fronte di una sentenza che, viceversa ne difende integralmente l'operato condannando invece con veemente fermezza il nostro. Comprendiamo il loro stupore per la condanna ricevuta e la fiducia dei loro legali per un giudizio di appello che promette molto bene dopo questa sentenza. È ovvio, tuttavia il fatto che noi non staremo a guardare e non subiremo ciò che questa sentenza di incomprensibile condanna ci infligge senza reagire in tutte le sedi competenti e senza adottare tutte le iniziative previste dalla legge. E lo faremo con i nostri avvocati e con i nostri consulenti. Si tranquillizzi il Giudice".
Guido ed Andrea Magherini, padre e fratello di Riccardo
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