Giovedì 29 settembre alle 18, presso la sede della Regione Toscana in via Cavour a Firenze, si terrà la presentazione del libro "Moby Prince. Novemila giorni senza verità" (edizioni Ets/Pisa).
Sono passati venticinque anni da quel tragico 10 aprile 1991. Un quarto di secolo in cerca di verità e giustizia per i 140 morti del traghetto Moby Prince che in quella sera entrò in collisione, appena fuori del porto di Livorno, con la petroliera Agip Abruzzo che si trovava alla fonda carica di 82mila tonnellate di petrolio. Per le madri, i padri, le sorelle, i fratelli, gli amici delle vittime come sono passati questi 25 anni? Racconti di vite spezzate, di esistenze rimaste cristallizzate nel buio di quella sera di primavera. Novemila giorni dopo parlano i familiari delle vittime e altri protagonisti, testimoni, inquirenti, consulenti, avvocati, politici. Per cercare di dare una risposta ai misteri insoluti della più grave tragedia della marineria italiana in tempo di pace proprio nel momento in cui si da il via alla commissione d’inchiesta al Senato della Repubblica Italiana.
Elisabetta Arrighi, giornalista, livornese, è stata responsabile del settore culturale del quotidiano “Il Tirreno” di Livorno, ha seguito come cronista la tragedia del Moby Prince da quella tragica notte fino ad oggi, seguendo il filone principale dell’inchiesta e alcune indagini collaterali relative al disastro. Nel 1993 ha pubblicato un instant book sulla tragedia. È autrice del volume Mani che lavorano. Creatività, moda e artigianato nella Toscana che guarda al futuro (Erasmo, 2014) e alcuni testi del volume Storie in movimento del fotografo Riccardo Repetti (Pentafoto, Erasmo, 2014).
Il libro scritto da Elisabetta Arrighi, innanzi tutto, ha il merito di riportare all’attenzione dell’opinione pubblica una vicenda tragica lontana nel tempo e nella memoria. Personalmente, pur avendo vissuto come avvocato di parte civile la fase delle indagini e del processo di primo grado fino alla sorprendente discutibile
sentenza, avevo relegato la storia del Moby Prince fra le esperienze deludenti e irreparabili della vita professionale e della umana solidarietà.
Alfredo Galasso
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