Nel primo pomeriggio era uscita la notizia sulla possibilità che la SS Lazio, in occasione delle partite di coppa del prossimo anno, siano di Champions League o di Europa League, si sarebbe spostata all'Artemio Franchi di Firenze. Dato che la dichiarazione è uscita dalla bocca di Lotito, inizialmente si era pensato alla solita provocazione del presidente Biancoceleste, ma non è così.
La FIGC ha già dato l'assenso alla richiesta ed a questo punto l'ultima parola spetta alla ACF Fiorentina. Difatti, Dario Nardella, Vicesindaco ed Assessore allo Sport, interpellato da Italia7 ha dichiarato quanto segue: "La convenzione che la ACF Fiorentina ha firmato col Comune impone che a decidere sull'utilizzo dello Stadio Franchi per le manifestazioni sportive sia la Società Gigliata stessa, spetta a loro dire sì o no. Per quanto ci riguarda - conclude Nardella - se dipendesse da noi, diremmo di no, il Franchi è in una zona densamente abitata ed ospitare i tifosi della Lazio creerebbe tensione e pericolo per l'ordine pubblico".
A testimonianza della notizia ecco il comunicato della SS Lazio, dove al punto 8 spicca l'affermazione che ci sarebba già stato un accordo di massima tra Prefetto di Firenze e ACF Fiorentina.
La S.S. Lazio s.p.a., in riferimento alle notizie di stampa apparse circa la sua auspicata partecipazione alle prossime competizioni Uefa, fa presente quanto segue:
1) la società è legata al Coni da un contratto ereditato dalla precedente gestione, che prevede il pagamento di un canone di euro 110.000,00 circa a partita, oltre la messa a disposizione gratuita al Coni del seguente monte di biglietti: 50% della tribuna autorità (115); due palchi d’onore per 25 posti; intera tribuna d’onore destra (411); 60 posti in tribuna d’onore sinistra; 400 posti in tribuna Monte Mario e 200 di servizio; 100 posti nei distinti ed ulteriori altri benefits;
2) ha più volte tentato di negoziare con il Coni nuove condizioni contrattuali, ma ha sempre trovato un atteggiamento irremovibile sia sul piano economico che sul piano normativo, di fronte al quale non ha mai potuto contrattare per via della posizione di supremazia del Coni, proprietario dell’unico impianto sportivo della città di Roma;
3) sul piano economico la Lazio versa al Coni mediamente euro 3.000.000 circa l’anno, oltre ad aver sanato debiti della gestione precedente per oltre euro 2.000.000,00; ha partecipato per la quota di un terzo ai lavori di messa a norma dello stadio Olimpico dalle recenti disposizioni di legge;
4) l’attuale contenzioso tra le società di calcio per la ripartizione dei diritti tv ha comportato il congelamento degli incassi relativi, per cui la Lazio è attualmente in debito verso il Coni della somma di euro 1.740.000,00 circa, importo peraltro che sarebbe stato versato, come proposto dalla società, quanto ad euro 700.000,00 subito ed il saldo nelle settimane successive, come sempre accaduto nel passato;
5) la Lazio, che sta lottando per conquistare il posto nei principali tornei internazionali, doveva, entro il 29 aprile 2011 depositare presso la Uefa la dichiarazione del Coni con la quale si confermava la disponibilità dello stadio Olimpico per la stagione prossima, al fine di poter disputare gli incontri del torneo;
6) il Coni, ente pubblico di tutela e sviluppo dello sport, ha comunicato, in data 29 aprile 2011, che non avrebbe dato la disponibilità dello stadio se la società non avesse sanato per intero ed immediatamente la sua posizione debitoria;
7) nonostante le assicurazioni fornite dalla Lazio ed il provato integrale adempimento a tutti gli impegni fino ad ora assunti, il Coni ha notificato, nel pomeriggio del 29 aprile, giorno di scadenza, all’Ufficio licenze Uefa la mancata concessione alla società dell’uso dello stadio Olimpico;
8) la Lazio, appresa tale iniziativa a pochi minuti dalla scadenza dei termini per l’iscrizione, per garantire ai propri tifosi la partecipazione ai tornei Uefa, ha chiesto ed ottenuto dalla Fiorentina e dal Prefetto della città la disponibilità dello stadio di Firenze, dove potrà giocare, se i risultati sportivi lo consentono, gli incontri del prossimo torneo Uefa, qualora dovesse permanere l’incomprensibile ed illegittima posizione del Coni;
9) non si tratta quindi di una trovata per non far fronte ai pagamenti dovuti, ma di una soluzione per garantire, nonostante tutto, comunque alla società la partecipazione alle competizioni Uefa;
10) quanto sopra conferma la necessità di rendere il mondo del calcio professionistico veramente “autonomo”; deve costituire stimolo per il legislatore al fine di accelerare i lavori di approvazione della legge sugli stadi; deve essere spunto per l’opinione pubblica per valutare atteggiamenti che mal si addicono alla tutela dello sport sia nella sua pratica che nella partecipazione popolare.
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