Rivoluzione nel mondo del centro destra fiorentino. Il Capofila del Pdl in Palazzo Vecchio abbandona il gruppo e porta con sè i consiglieri Massimo Sabatini, Antonio Gianbanco e Alberto Locchi gli stessi eletti nel 2009 con la lista civica di Giovanni Galli e poi confluiti nel Pdl. Ne manca uno all'appello in verità, Mario Tenerani che stando a quanto riferisce lo stesso Galli è in pausa di riflessione. L'idea è quella di creare una formazione autonoma dai partiti, una nuova lista civica e quindi un nuovo gruppo consiliare. Nominativo e logo della lista riprendono quelli originari ma con la eliminazione dei riferimenti elettorali e l'inserimento del testo 'Cittadini per Firenze'.
“Una scelta – precisa l'ormai ex capogruppo del Pdl – che non ha il sapore di una fuga ma al contrario di coerenza e di responsabilità”. Due sarebbero le motivazioni alla base di questo cambio di rotta, da un lato il vincolo della tessera di partito (che Galli non ha mai voluto prendere n.d.r.) e in secondo luogo l'impossibilità di fare la differenza in Consiglio perché contrassegnati dal marchio opposizione. “Il Pdl - spiega Galli - sta vivendo una nuova ricostruzione con la nomina di un segretario nazionale. E' certo dunque che ci saranno nuovi congressi e incontri di partito e io che non sono tesserato non voglio essere una figura ingombrante” . Galli poi ci tiene a specificare che non esiste alcuna frattura, nessuno strappo con il Pdl né tantomeno che la sua scelta celi ambizioni politiche. "Resteremo sempre una formazione di centrodestra, anzi ambidestra". “L'intenzione – ribadisce Locchi – è quella di collaborare come opposizione costruttiva; intendiamo dar voce ai movimenti civici che nascono come funghi, a testimonianza che i fiorentini sono stanchi. La nostra è una formazione a-partitica. Speriamo in questo modo di fare la differenza, se nemmeno così funziona allora vorrà dire che la politica fa schifo!”. Lo scontro politico-ideologico Pd – Pdl sarebbe sterile: “la maggioranza boccia ogni mozione o iniziativa in modo pregiudiziale e acritico solo perchè firmate Pdl” conclude animatamente Locchi. “Con questo passo vogliamo ritrovare la nostra dimensione civica, il contatto con i cittadini – ribadisce Galli - Vogliamo tornare a portare in Consiglio Comunale la loro voce”. All'accusa lanciata da alcuni quotidiani locali che, una poltrona, quella di consigliere regionale, soffiatagli da Giovanni Donzelli, sia all'origine della 'fuoriuscita', Galli risponde “A dire il vero la candidatura alle regionali mi è stata offerta ma ho sempre detto no”. “Allora intende ricandidarsi come sindaco alle prossime elezioni?” chiediamo, “Vedremo!”. I vertici del partito sono stati avvertiti? “Ho comunicato la mia decisione all'onorevole Toccafondi”. Il Presidente Berlusconi, con cui Galli ha rapporti personali e di lavoro, non è stato ancora informato.
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