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domenica, 25 settembre 2011 - 05:44
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le critiche

Cellai sull'Estate Fiorentina: Più spazio alle periferie, più qualità e meno folklore

"Le criticità restano le stesse di sempre"
Immagine articolo - Il sito d'Italia

Stamattina l'assessore alla Cultura Giuliano Da Empoli e Riccardo Ventrella hanno tirato le somme di quella che è stata l'Estate Fiorentina 2011. Un bilancio assolutamente positivo secondo Da Empoli e il direttore Ventrella che prima di ogni altra cosa ricordano i numeri: 211 eventi, 94 a luglio e ben 72 ad agosto. Altrettanto entusiasmo però non si respira tra i colleghi dell'opposizione, uno fra tutti il consiglere Jacopo Cellai che sulla Kermesse estiva così si esprime: "Considerando il pochissimo tempo e le scarse risorse che ha avuto a disposizione Riccardo Ventrella per allestire il programma dell’estate fiorentina valutiamo positivamente la sua capacità di organizzare il cartellone degli eventi.
Restano però le criticità che si trascinano negli anni dai tempi di Domenici.
Punto primo: la tempistica. Vogliamo continuare a organizzare l’estate a maggio? E’ già la seconda volta su due che l’assessore Da Empoli si muove in netto ritardo. Vediamo come andrà la terza.
Punto secondo: l’estate continua ad essere imperniata sulla parte “buona” del Centro Storico e le periferie non trovano l’attenzione che necessitano per sostenerne la vivibilità. Novoli, Le Piaggie, Gavinana ad esempio sono state ai margini dell’estate come pure alcune aree più difficili del centro storico come Santissima Annunziata che avrebbero tratto evidentemente beneficio dall’inserimento nel cartellone.
Punto terzo: continua a mancare l’omogeneità richiesta da anni dal centrodestra sui criteri di assegnazione degli spazi. All’interno del’estate fiorentina continuano a mischiarsi eventi frutto dei progetti selezionati con l’apposito bando ed eventi gestiti in proprio dai quartieri. La direzione deve essere unica e gestita con un unico bando.
Punto quarto: la programmazione culturale, dato che in molti casi si riscontra più un aumento degli spazi di somministrazione di bevande all’aperto che un’offerta che possa essere definita realmente culturale. A meno che non si vogliano spacciare per cultura i castelli di sabbia e le gare di biglie sull’Arno…
Punto quinto: la necessità di conciliare gli eventi con i diritti dei residenti. Se da un lato consideriamo giusto scommettere sulle Cascine, dall’altro riteniamo che laddove i residenti debbano subire evidenti disagi come è accaduto in S.Croce sia necessario individuare soluzioni alternative.
Ci auguriamo infine che nel cartellone della prossima estate sia possibile puntare fortemente sulla riapertura del Forte Belvedere”.

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