La fiera dedicata alla pelle più importante a livello internazionale si chiama Lineapelle e si svolge a Milano, nei padiglioni della fiera di Rho: si tratta di un appuntamento ormai fisso ogni anno, che permette di entrare in contatto con le anteprime di ciò che si vedrà nei negozi e nelle boutique nei mesi successivi, gustose anticipazioni delle tendenze che verranno. Che cosa si è potuto dedurre dalla manifestazione di quest'anno? In primo luogo, il legame indissolubile tra il passato e il futuro: quello del conciatore, infatti, può essere considerato il mestiere più antico del mondo. Subito dopo essere diventato cacciatore, l'uomo si trasforma in conciatore, avvertendo l'esigenza di lavorare la pelle e imparando a farlo per soddisfare i propri bisogni.
Oggi, ovviamente, i conciatori hanno un approccio differente nei confronti del proprio lavoro: la pelle toscana e italiana in genere rappresenta un vero e proprio patrimonio culturale che ha bisogno di essere valorizzato. Dalle borse in pelle alle scarpe, dal capo spalla in camoscio al chiodo, il guardaroba di ognuno di noi include un vasto assortimento di capi e di accessori in pelle che provengono dalle concerie italiane. In questi contesti il lavoro è altamente specializzato, una necessità a cui non si può sfuggire in un settore che ormai guarda sempre di più verso l'internazionalizzazione. Lo scambio è continuo: l'Italia acquista le materie prime da circa 120 Paesi e vende i propri prodotti in circa 120 Paesi.
Lineapelle Milano, per altro, ha vissuto anche la fase finale dell'ultima edizione del progetto formativo denominato Amici per la Pelle, che è stato promosso dall'Unione Nazionale Industria Conciaria e ha visto la partecipazione di un migliaio di studenti delle scuole medie. L'obiettivo è quello di fare in modo che i ragazzi si avvicinino all'industria conciaria, un mondo che non conoscono ancora come sarebbe necessario. Fino ad oggi sono state sette le edizioni di Amici per la Pelle, e i primi risultati si stanno vedendo, dal momento che gli istituti professionali a indirizzo conciario hanno fatto registrare una crescita del numero di iscrizioni pari al 20%. In tutto sono stati più di 8mila i giovani che sono stati coinvolti dalla partenza del progetto: non solo in Toscana, ma anche nelle altre regioni in cui sono ubicati i distretti conciari, e cioè il Veneto, la Lombardia e la Campania.
Resta l'importanza di informarsi in maniera accurata sulla pelle: è un diritto e al tempo stesso un dovere dei consumatori, che sono tenuti - per esempio - a imparare a distinguere una pelle falsa da una pelle vera. In realtà, per capire il grado di purezza di una pelle non si può fare altro che scoprire come resiste nel corso del tempo. I prodotti sintetici, infatti, si caratterizzano per una durabilità nettamente inferiore rispetto a quella della pelle vera, che in più mostra una grana compatta frutto delle fibre intrecciate.
Il successo della pelle, confermato anche dalla manifestazione milanese, ha varie ragioni, ognuna delle quali fa sì che questo materiale non passi mai di moda. In primo luogo perché si tratta di un materiale naturale, ma che al tempo stesso offre un aspetto trasgressivo che ne mette in evidenza l'originalità. I giubbotti in pelle, ma anche le scarpe, le borse e tutti gli altri accessori, sono - in una parola - veri.
La fiera dedicata alla pelle più importante a livello internazionale si chiama Lineapelle e si svolge a Milano, nei padiglioni della fiera di Rho: si tratta di un appuntamento ormai fisso ogni anno, che permette di entrare in contatto con le anteprime di ciò che si vedrà nei negozi e nelle boutique nei mesi successivi, gustose anticipazioni delle tendenze che verranno. Che cosa si è potuto dedurre dalla manifestazione di quest'anno? In primo luogo, il legame indissolubile tra il passato e il futuro: quello del conciatore, infatti, può essere considerato il mestiere più antico del mondo. Subito dopo essere diventato cacciatore, l'uomo si trasforma in conciatore, avvertendo l'esigenza di lavorare la pelle e imparando a farlo per soddisfare i propri bisogni.
Oggi, ovviamente, i conciatori hanno un approccio differente nei confronti del proprio lavoro: la pelle toscana e italiana in genere rappresenta un vero e proprio patrimonio culturale che ha bisogno di essere valorizzato. Dalle borse in pelle alle scarpe, dal capo spalla in camoscio al chiodo, il guardaroba di ognuno di noi include un vasto assortimento di capi e di accessori in pelle che provengono dalle concerie italiane. In questi contesti il lavoro è altamente specializzato, una necessità a cui non si può sfuggire in un settore che ormai guarda sempre di più verso l'internazionalizzazione. Lo scambio è continuo: l'Italia acquista le materie prime da circa 120 Paesi e vende i propri prodotti in circa 120 Paesi.
Lineapelle Milano, per altro, ha vissuto anche la fase finale dell'ultima edizione del progetto formativo denominato Amici per la Pelle, che è stato promosso dall'Unione Nazionale Industria Conciaria e ha visto la partecipazione di un migliaio di studenti delle scuole medie. L'obiettivo è quello di fare in modo che i ragazzi si avvicinino all'industria conciaria, un mondo che non conoscono ancora come sarebbe necessario. Fino ad oggi sono state sette le edizioni di Amici per la Pelle, e i primi risultati si stanno vedendo, dal momento che gli istituti professionali a indirizzo conciario hanno fatto registrare una crescita del numero di iscrizioni pari al 20%. In tutto sono stati più di 8mila i giovani che sono stati coinvolti dalla partenza del progetto: non solo in Toscana, ma anche nelle altre regioni in cui sono ubicati i distretti conciari, e cioè il Veneto, la Lombardia e la Campania.
Resta l'importanza di informarsi in maniera accurata sulla pelle: è un diritto e al tempo stesso un dovere dei consumatori, che sono tenuti - per esempio - a imparare a distinguere una pelle falsa da una pelle vera. In realtà, per capire il grado di purezza di una pelle non si può fare altro che scoprire come resiste nel corso del tempo. I prodotti sintetici, infatti, si caratterizzano per una durabilità nettamente inferiore rispetto a quella della pelle vera, che in più mostra una grana compatta frutto delle fibre intrecciate.
Il successo della pelle, confermato anche dalla manifestazione milanese, ha varie ragioni, ognuna delle quali fa sì che questo materiale non passi mai di moda. In primo luogo perché si tratta di un materiale naturale, ma che al tempo stesso offre un aspetto trasgressivo che ne mette in evidenza l'originalità. I giubbotti in pelle, ma anche le scarpe, le borse e tutti gli altri accessori, sono - in una parola - veri.
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