Esondazione della Sieve e gestione dell’invaso di Bilancino, il sindaco di Borgo San Lorenzo chiede chiarimenti. In una lettera indirizzata al Prefetto, alla Provincia di Firenze e a Publiacqua, il primo cittadino borghigiano ricorda quel che è successo nella giornata critica di lunedì scorso, 10 febbraio, col progressivo innalzamento del livello del fiume Sieve, allagamenti diffusi, fino all’esondazione attorno alle 23 nei pressi della frazione di Sagginale, con danni a 24 case e 44 residenti, al circolo ricreativo e all’impianto sportivo.
“Nel corso della giornata - scrive il sindaco - sono stato informativo dalla Protezione civile di un’attività di rilascio controllato programma tra le 8 e le 14 del giorno stesso. Il rilascio doveva avere la funzione di creare nell’invaso di Bilancino volumi disponibili per il contenimento dei copiosi afflussi previsti nell’arco della giornata”. Il sindaco ricorda poi di essersi messo in contatto intorno alle 21 con la Sala Operativa della Protezione civile e di aver ricevuto comunicazione che “già dalle 20 l’invaso di Bilancino era al colmo della sua capienza, e dunque, non era più in grado di regolare il flusso della piena”. E prosegue con alcune considerazioni: “Già da tempo era noto il fatto che saremmo andati incontro a un periodo di piogge intense che avrebbero creato una situazione di criticità, così come peraltro segnalato dalla Protezione civile. Perché - domanda il sindaco - solo nella giornata del 10 febbraio si è provveduto ai rilasci controllati dell’invaso di Bilancino? Visto che dalle 20 la capienza dell’invaso era giunta a termine - continua -, è ipotizzabile il fatto che vi siano stati errori nella previsione e gestione dei rilasci stessi? Da chi e in che modo - domanda ancora - vengono valutati i tempi e le modalità di gestione dell’invaso di Bilancino in circostanze di questo tipo? Una diversa gestione della vicenda -conclude - avrebbe potuto evitare l’esondazione del fiume Sieve?”.
Il sindaco Bettarini è categorico: “E’ bene essere chiari, voglio capire se in una situazione resa ancora più complicata dalle condizioni atmosferiche e dalla saturazione del suolo si poteva, agendo con più attenzione, evitare almeno alcuni dei disagi ai nostri cittadini, che vogliono delle risposte e noi con loro”.
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