Le code agli Uffizi sono "fisiologiche" ma non per questo vanno accettate fatalisticamente e per interveniore serve l'impegno di tutti i soggetti competenti in materia. Cosi', in estrema sintesi, la Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini, interviene nella querelle su cause e conseguenze delle code che si formano agli ingressi della Galleria degli Uffizi. "La Soprintendenza per il Polo Museale, con la Galleria degli Uffizi, potrebbe tornare a ricordare, a chi a vario titolo interviene nel dibattito di questi giorni, come la coda che si forma davanti agli ingressi, oltre ad essere un fatto fisiologico comune a molti altri grandi musei, sia dovuta al contingentamento necessario per ragioni di sicurezza in un museo cosi' 'piccolo' (si', piccolo in confronto al Louvre, al Met, ecc.) e molto frequentato. Potrebbe far presente -afferma Acidini in una nota- che per il pubblico sono disponibili chiare indicazioni su totem e display esterni. E che del personale incaricato da' informazioni ai visitatori sia in coda, sia alle porte d'accesso al museo. Potrebbe assicurare che fa quanto e' nel proprio potere per guidare gli utenti della rete al proprio sito ufficiale e a quello del concessionario ATI Giunti per l'acquisto dei biglietti e delle prenotazioni online". Ma detto questo, prendendo atto realisticamente che gli addensamenti storico artistici attirano criticita' specifiche - abusivismo, accattonaggio, attivita' private discutibili quanto a correttezza e, forse, legalita' - si ritiene indifferibile un'azione concordata e condivisa da parte di tutte le autorita' e istituzioni titolari delle diverse e intersecate competenze, che permetta di uscire dal ''botta e risposta'' agostano e di raggiungere l'obiettivo comune di mantenere e presentare una citta' non solo bella, ma accogliente e decorosa", conclude Acidini.
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