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mercoledì, 18 luglio 2012 - 20:53
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grandi opere

Aereoporto. "La pista convergente l'unica possibile", lo dice Adf

Mario Razzanelli (Lega Nord) insieme all'associazione V.Giannotti
Immagine articolo - Il sito d'Italia

Pista parallela o pista obliqua? Un interrogativo che pende sull’aeroporto di Firenze da decenni , forse a breve avremo la risposta definitiva, si ma quale?  La spunterà Firenze o i sindaci della Piana? E dove si collocherà la Regione, quale scelta alla fine deciderà di appoggiare?

Che la pista parallela o per meglio dire ‘convergente’ sia “l’unica soluzione possibile” ne sono assolutamente certi Mario Razzanelli della Lega Nord insieme a Giorgio Morales, presidente dell’associazione Valentino Giannotti per lo sviluppo dell’aeroporto di Firenze. Oggi in conferenza stampa con loro anche due esperti, membri dell’Associazione V.Giannotti,  che hanno illustrato gli aspetti più tecnici. “La parallela convergente è la migliore sotto tutti gli aspetti: funzionale, ambientale, urbanistico”,  una conclusione, questa, che si evince anche dal video diffuso da Adf sulle varie ipotesi di pista e riproiettato nella sala Incontri di Palazzo Vecchio da Razzanelli.

"Rispetto al progetto precedente di pista parallela, risolve anche definitivamente l’impatto sull’abitato di Prato. Non ci sono più scuse, ora la Regione deve pronunciarsi chiaramente, e Adf procedere allo sviluppo dello scalo fiorentino” dichiara Mario Razzanelli. "Il mancato adeguamento della nostra struttura aeroportuale – ha sottolineato il consigliere Lega – ci causa ogni anno 2 miliardi di euro di perdite per i mancati flussi turistici; in 15 anni abbiamo perso almeno 30 miliardi. Flussi che andrebbero ad aggiungersi a quelli di Pisa, senza sottrarre nulla e creando finalmente i presupposti per un sistema aeroportuale toscano".

Morales senza troppi giri di parole a una domanda postagli dallo stesso capogruppo della Lega Nord sul perché fino ad ora la questione è sempre rimasta in fase di stallo, a cominciare dall’abbandono alla fine degli anni settanta del progetto di San Giorgio a Colonico, il presidente dell’associazione risponde “il vero motivo sono i pisani”. “Una manifestazione di municipalismo - aggiunge – inammissibile. Siamo contenti che Pisa cresca ma questo non deve impedire lo sviluppo di Firenze”.

Ma nei giorni scorsi la faccenda dell’aereoporto fiorentino ha subito significative scosse.

Prima l’incontro a Roma tra il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il presidente dell’Enac, Vito Riggio, l’ad di Adf Vincenzo Manes e Biagio Marinò, il direttore centrale infrastrutture aeroporti Enac. Durante la riunione Rossi, sin dall’inizio favorevole alle pista parallela, a sorpresa , ha presentato l’ipotesi di una pista ‘diversamente obliqua’ così è stata definita. Impossibile non pensare a una soluzione di compromesso per non inimicarsi i sindaci della Piana da sempre favorevoli all’allungamento dell’attuale pista.  Rossi stesso ha parlato di “soluzione tecnica e politica”.

Poi tre giorni fa la notizia dell’acquisto delle azioni delle Fonsai Spa (pari al 2,053% ) da parte delle Camere di Commercio di Firenze e Prato.

Infine Adf sorprende tutti e dichiara che l’unica pista per la quale sarebbero disposti a investire è la obliqua 12/30 ovvero inclinata rispetto all’autostrada di circa 14 gradi; in pratica l’obliqua convergente, la stessa ‘promossa’ stamani da Razzanelli e Morales. Tra l’altro con questa versione, inclinata di un paio di gradi rispetto alla parallela originaria, Adf afferma che si elimina il problema de “il sorvolo sulle aree residenziali oggi interessate e sulla città di Prato”.

Nel frattempo Renzi impegnato nell’inaugurazione della nuova pista ciclabile a Firenze nord , proprio sull’aeroporto ha dichiarato che l’unica possibilità per Firenze di sedersi al tavolo è la pista migliore dal punto di vista tecnico. “Chi si schiera per Pisa o per Firenze sbaglia. Firenze deve fare city airport e deve farlo bene” altrimenti, il rischio a cui si andrà incontro è che “l’aeroporto di Firenze diventi Bologna”.

A febbraio è previsto che l'Enac sciolga il riserbo e indichi quale delle proposte presentate sia la migliore sul piano tecnico. A quel punto l’ultima parola spetterà a Rossi, una responsabilità impegnativa per il Governatore non solo per la portata economica e strategica dell’infrastruttura ma anche per il suo futuro politico.

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