In Toscana le conseguenze del rischio emergenza idrica, tra luglio e settembre, potrebbero riguardare diverse zone, come Lunigiana, Garfagnana, Versilia, montagna pistoiese, Elba, aretino, Alto Chianti e Maremma, dove vivono circa un milione di toscani (quasi un terzo della popolazione regionale), ai quali andrebbero aggiunti i turisti. E' quanto emerso oggi durante la presentazione del decreto firmato dal presidente della Regione Enrico Rossi che da' il via alla realizzazione di 326 opere per ridurre il rischio siccita', per un valore di 112 milioni, realizzate da qui al 2014. Le opere in programma, illustrate dall'assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini, sono interconnessioni fra acquedotti, dissalatori, interventi per la riduzione delle perdite e costruzione di pozzi per l'uso di risorse non sfruttate. Le prime opere saranno completate gia' entro agosto, altre per la fine del 2012: il primo stralcio prevede 180 interventi per un totale di 27 mln, mentre il secondo (2013-2014) ne prevede 146 per oltre 85 mln. La situazione idrica, e' stato spiegato, e' ''preoccupante'' e si registra un calo di tutte le risorse per la prolungata assenza delle piogge: alcune delle criticita' segnalate riguardano grossetano, Valdarno inferiore e Val di Chiana. Franco Gallori dirigente della Regione del settore tutela e gestione delle risorse idriche ha spiegato che al momento ci sono solo alcuni piccoli centri (al massimo 1500 abitanti) dove le sorgenti locali sono senza acqua e che quindi vengono riforniti attraverso autobotti: si stima che siano coinvolti tra i 250 e i 300 mila i cittadini.
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