Anche Frattini tra gli euroscettici

Non convince neanche il ministro degli esteri questo tipo di Europa, non dei popoli, ma della burocrozia. Un'Europa unita solo dalle prassi di normale amministrazione, sulla lunghezza delle banane o delle zucchine, che latita invece sulle grandi questioni di politica internazionale, dove si presenta sempre divisa. "Incertezza, timidezza, esitazione", sono i termini adoperati da Frattini per definire l'Unione Europea, che non riesce a rispondere ad "una precisa richiesta di valori più alti, che l'hanno fatta grande. Ancora oggi a quell'idea degasperiana di unitarietà e di solidarietà, manca l'attuazione concreta". Il ministro ha poi ricordato le parole del presidente Napolitano e l'invito ai capi di governo europei ad avere una voce unica sulle grandi questioni, soprattutto di politica estera. " Dobbiamo lavorare affinchè l' Europa diventi realtà tangibile e non resti solo un sogno. Se neanche il crocefisso viene riconosciuto come simbolo di pace e viene negato ai cristiani il richiamo alle loro radici, l'incertezza esiste". Quindi il ministro cita il prestigioso Istituto Universitario Europeo fiorentino che nei giorni scorsi è stato più volte definito come "una fabbrica di europei". Frattini auspica un impegno a favore dei giovani, che sono quelli più sofferenti in questo periodo di crisi, "altrimenti ci guarderanno con diffidenza".

Intanto in una Piazza della Signoria blindata campeggia un mega schermo da cui viene propiettato il discorso del ministro accolto per l'occasione nel Salone dei Cinquecento, poco più in là i ragazzi dell'Istituto Comprensorio Centro Storico si esibiscono in un coro ispirato ai temi del partnerariato europeo Comeius  'Happy science' noncuranti delle urla di altri ragazzi di qualche anno più grandi con in testa un fachiro sulla cinquantina che protestano contro il 'ministro della guerra'.