Sempre più imprese “rosa” a Firenze e in Toscana. Quasi 100 mila aziende sono condotte da donne, il 23,8% del totale regionale. E’ quanto emerge dall’analisi condotta da Unioncamere Toscana nell'ambito dell'Osservatorio sulle imprese femminili. Nel 2010 sono cresciute dell'1,6% (in termini assoluti sono 1.601 in più), risultato migliore rispetto a quelle non femminili (0,3% cioè 999). Il dato complessivo regionale si attesta sullo 0,6 per cento. A livello nazionale la Toscana è seconda dopo il Lazio. Seguono Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Lombardia e Marche. A Firenze, in particolare, lo sviluppo si attesta attorno al +1,4 per cento. Tra i settori di attività, il commercio si conferma quello a maggiore concentrazione di imprese femminili (il 28% del totale), registrando un aumento dello 0,8 per cento. Crescono dell’1% anche le aziende femminili del manifatturiero, in controtendenza rispetto alla diminuzione delle aziende non femminili (-1,3%). Ancora in positivo il bilancio dell'edilizia (+4,3%) che resta comunque un ambito imprenditoriale tipicamente maschile. L’agricoltura, pur confermandosi uno dei settori a più alta presenza di donne imprenditrici (una azienda su tre è condotta da donne), sta attraversando invece una fase di stanca, analogamente a quanto avviene per le aziende maschili. Attività immobiliari e turismo rimangono fra i settori privilegiati per le donne che hanno aperto un’attività nel 2010 (rispettivamente 2,5% e 2,3%), mentre per il resto si fanno avanti le attività finanziarie e assicurative (2,9%), quelle professionali, scientifiche e tecniche (2,7%), quelle legate all’istruzione (6,8%), alla sanità e assistenza sociale (3,6%). Rispetto alle “quote rosa”, le donne che in Toscana a fine 2010 ricoprono posizioni di vertice all’interno delle aziende sono il 28%, valore che supera di oltre un punto percentuale la media nazionale.
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