Prima nazionale al Teatro di Rifredi, venerdì 1 e sabato 2 marzo, lo spettacolo “Nerium Park” di Josep Maria Miró, pluripremiato autore e regista teatrale catalano di fama internazionale, rappresentato per la prima volta in Italia.
Spettacolo acclamato in tutto il mondo, da Buenos Aires ad Avignone, "Neriun Park", è un thriller nero in dodici scene diretto da Mario Gelardi e interpretato dai giovani attori napoletani Chiara Baffi, Premio Ubu come Miglior Attrice Under 30 e Premio Eleonora Duse come Miglior Attrice Emergente, Alessandro Palladino, tra i protagonisti di "Gomorra". La traduzione del testo è di Angelo Savelli.
“Nerium Park” è ambientato in uno di quei complessi residenziali che sorgono appena fuori città, circondati spesso da alti oleandri. Qui Bruno e Marta decidono di acquistare, con un mutuo trentennale, un prestigioso appartamento di nuova costruzione, che è per loro un’oasi di felicità immersa nel verde. La giovane coppia è in un momento professionale e personale particolarmente fiorente, in cui tutto sembra procedere al meglio e la novità della casa non può che rafforzare il loro legame. Col passare dei mesi però, e con l'incombere della crisi economica che porterà anche al licenziamento di Bruno, i due si accorgono di essere gli unici abitanti del complesso residenziale, nascosto all’ombra di quel fiore che ora non appare più così incantevole ma quasi opprimente. Il rapporto della coppia diviene sempre più teso, emergono fra i due profondi contrasti e la loro casa sembra adesso una prigione da cui è impossibile fuggire. E poi c’è forse uno strano individuo che alberga nel caseggiato abbandonato e che li tormenta nel loro quotidiano. Così, quella che sembrava una bella storia d’amore, allietata anche dalla notizia dell’arrivo di un figlio, si trasforma, con un crescendo di tensioni e di suspense, in un vero inferno.
Josep Maria Miró racconta, senza retorica, ciò che si nasconde dietro la cortina fiorita del perbenismo di questi anni, caratterizzati da un distacco umano molto in uso sui luoghi di lavoro, che si insinua poi nei rapporti personali, fino quasi a congelarli. Bruno e Marta hanno tutto per essere felici, ma il mondo intorno a loro improvvisamente si rabbuia, la loro vita è infestata da quella strana presenza, che si configura soprattutto come un’assenza di empatia, di etica, di lucidità e quello che all’inizio sembrava una promessa di felicità diventa un incubo da cui è impossibile liberarsi.
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