Firenze, affitti sottocosto a Boboli e ville medicee: due dirigenti a processo

La procura regionale della Corte dei Conti ha citato in giudizio l'ex soprintendente ai beni architettonici di Firenze, l'architetto Alessandra Marino, e la funzionaria della stessa soprintendenza, l'architetto Fulvia Zeuli.

Il motivo è per il presunto danno erariale di quasi 3 milioni di euro su affitti di appartamenti demaniali ad alto pregio storico-artistico ed architettonico, concessi a prezzi più bassi rispetto a quelli di mercato dal 2012 al 2016.

Già nel gennaio scorso, a seguito di accertamenti della guardia di finanza, la procura contabile ha inviato alla ex soprintendente Marino e alla funzionaria Zeuli un invito a dedurre, perché potessero difendersi dall'accusa di non aver gestito correttamente il patrimonio affidato dal Demanio ai loro uffici a Firenze. Entrambe le dirigenti hanno quindi depositato le loro deduzioni senza chiedere di essere ascoltate dal procuratore titolare delle indagini.

Ora la procura regionale ritiene le argomentazioni presentate non sufficienti a escludere il danno contabile all'erario contestato nell'indagine. Secondo quanto emerso, tra gli argomenti addotti in loro difesa le dirigenti avrebbero contestato le modalità di determinazione del canone da parte della guardia di finanza, che non avrebbe tenuto conto delle effettive condizioni degli immobili e delle limitazioni d'uso imposte agli affittuari rispetto alla loro inclusione in contesti monumentali.

Le abitazioni affittate a canoni sottocosto si trovano in luoghi di alta qualità, vicino alla reggia di Palazzo Pitti, con viste esclusive sul parco-museo di Boboli, dentro le ville medicee di Castello (Firenze), Poggio a Caiano (Prato) e Petraia, alle ex scuderie reali di Porta Romana. (ANSA)