McDonald's presenta ricorso al TAR e una richiesta danni per 18 milioni di euro al Comune di Firenze per la mancata concessione di aprire un ristorante in piazza Duomo. La multinazionale chiede di sospendere e annullare il Regolamento Unesco approvato dal consiglio comunale di Firenze il 18 gennaio scorso e che, di fatto, ha impedito alla multinazionale di aprire un suo punto vendita all'obra del Cupolone. La catena chiede inoltre 18 milioni di risarcimento per il mancato incasso, più i danni di immagine, che sono ancora da quantificare.
Il ricorso si muove su due piani. Da una parte il marchio ricostruisce i rapporti con Palazzo Vecchio, la trattativa, l'ammissione da parte della commissione ad hoc di Palazzo Vecchio che quello che McDonald's avrebbe aperto al Duomo non era un normale fast food ma un ristorante con servizio ai tavoli, prodotti toscani, wi-fi e arredo di qualità. Secondo i legali della multinazionale, quindi, quella di Palazzo Vecchio sarebbe un'opposizione "pregiudiziale e ideologica, tipica del contesto fiorentino" oltre che "contraddittoria". I legali fanno notare che altre multinazionali del fast food hanno già aperto i loro locali nel centro Unesco. Secondo la multinazionale sarebbe stato violato inoltre il diritto d'iniziativa economica privata "che ha protezione di rango costituzionale e che il legislatore ha qualificato principio fondamentale dell'ordinamento". In sostanza, una violazione della liberalizzazione totale del commercio introdotta da Monti e dalle direttive europee in questo senso.
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