Emergono i drammatici dettagli dell’omicidio di lunedì mattina su Ponte Vespucci a Firenze, dove Roberto Pirrone, 65enne fiorentino, ha ucciso senza pietà Idy Diene, 54enne venditore ambulante del Senegal.
Prima di sparare Pirrone ha lanciato i due cellulari in Arno, poi ha rivolto l’arma contro la povera vittima che passava sul ponte. I primi due colpi sono andati a vuoto, forse finiti nel fiume, poi altri due colpi che hanno ferito il senegalese all’addome facendolo stramazzare al suolo. Infine, l’esecuzione, il colpo di grazia finale. Pirrone è tornato su Idy a terra, ferito e sanguinante, e ha sparato altri due colpi in testa. Il 65enne è stato immediatamente arrestato in via Melegnano, a pochi metri dal luogo dell’omicidio.
Gli investigatori hanno potuto ricostruire la sequenza grazie alle testimonianze oculari e alle immagini delle telecamere della Direzione investigativa antimafia che hanno ripreso la tragica scena. Pirrone, fin dagli attimi dell’arresto, ha ammesso la sua responsabilità, escludendo subito il movente razziale che ha inquietato i pensieri di molti accorsi sul luogo dell’omicidio.
La casualità nell’omicidio del 54enne senegalese però lascia spazio ai dubbi, perché c’è un fatto certo: ha incontrato molte persone nel tragitto dalla sua abitazione, in viale Aleardi, fino al ponte, però ha ucciso un uomo di pelle nera e non mostra alcun segno di pentimento.
Tuttavia la confessione dell’uomo, e i primi riscontri effettuati, hanno indotto comunque gli inquirenti ad escludere un movente razzista o politico, e anche il procuratore capo Giuseppe Creazzo ha escluso motivazioni razziali.
Il 65enne, con simpatie per la politica dell’ex Unione Sovietica, non avrebbe manifestato pubblicamente sentimenti di odio o di avversione verso immigrati e non emergono indizi in questa direzione. Risulta invece la passione per il tiro sportivo, infatti l’uomo da tempo andava a “sparare” al tiro a segno di Lastra a Signa e aveva altre armi sequestrate nell’appartamento.
Nell’interrogatorio dopo l’arresto, Pirrone ha raccontato al pm Ledda e agli agenti di polizia di aver deciso di suicidarsi a causa dei debiti accumulati e di essere uscito da casa con l’intenzione di farla finita. Ma non ce l’avrebbe fatta e avrebbe deciso di uccidere, “perché l’unica strada per me è il carcere, così non sono più un peso per la mia famiglia”. Voleva uccidere "il primo vecchio" incontrato, ma poi ha assassinato Idy. Ma il senso di disprezzo verso figure più deboli, non è razzismo?
Dai primi riscontri emerge che Pirrone, ex dipendente di una tipografia e ora in pensione, avrebbe avuto un debito da 30.000 euro e, nonostante la vita dignitosa che riusciva a mantenere, questo avrebbe incrinato il rapporto con la moglie, molto preoccupata per la situazione che portava a continue liti.
L’uomo ha raccontato che la sua vita familiare era diventata insostenibile e che preferiva andare a dormire in orari diversi dalla moglie, più tardi, pur di non litigare. Un contesto che ieri lo avrebbe indotto a suicidarsi, salvo poi rinunciare e sfogare la sua frustrazione con sei colpi di pistola esplosi contro Idy Diene, vittima ingiusta dei problemi di un uomo.
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