''L'attenzione alle antiche e nuove povertà, ai poveri, è parte integrante dell'esperienza religiosa del Natale. Ne scaturisce un appello a far sì che tanto nelle decisioni di coloro che hanno responsabilità pubbliche quanto nei gesti personali di ciascuno si dia sempre il primato ai poveri e alle loro necessità, di cibo, di abitazione, di accoglienza, di riconoscimento della loro dignità di persone''. Lo ha detto il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, nella sua omelia in Duomo nella la messa di Natale. ''Se Dio si è fatto uomo, significa che l'uomo è dotato di un valore che lo rende unico nel mondo - ha sottolineato Betori - una dignità da riconoscere, rifiutando ogni ambiguo naturalismo. Una dignità da affermare, riconoscendola ad ogni persona umana, qualsiasi sia la sua condizione di vita e la sua collocazione nella società, dal primo istante del concepimento fino al compimento naturale del percorso di una vita nel tempo. Una dignità che va circondata di cura nelle sofferenze e nei problemi che ogni esistenza umana attraversa, in modo che nessuno si senta solo in nessun momento della vita, ma preso in carico da uomini e donne che si riconoscono suoi fratelli e sorelle''.
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