Riceviamo e pubblichiamo dalla LAV Firenze - «Gentili signori di SEL Sinistra Ecologia e Libertà
avevamo creduto in voi, siamo amici di alcuni di voi ma quanto leggiamo sul sito Scienza in rete http://www.scienzainrete.it/contenuto/news/petizione-sel-e-sperimentazio... in relazione alla vivisezione ci lascia esterrefatti. Abbiamo sbagliato a credere.
Evidentemente l'Etica non è affidata ai partiti, ai politici, le loro mani firmano compromessi, il loro pensiero si destreggia nei labirinti dei vari conformismi, la loro coscienza si adegua all'utilità del momento.
La libertà di pensiero, svincolata da tutto e da tutti, quella che risponde alla sola coscienza, a quell'Etica di cui in tanti si riempiono la bocca senza conoscerne la radice dalla quale far crescere l'albero, è sconosciuta ai più perchè avanti a tutto c'è sempre la difesa del proprio interesse, dell'interesse della classe o del gruppo a cui appartengono, della cultura ereditata, della religione ereditata, della scienza ereditata. Al massimo, praticano un po' di sconto sulle atrocità.
Noi, che voi definite ideologici, fanatici, dogmatici, al contrario ci siamo liberati dalla consuetudine, dall'eredità, dal conformismo, dalla retorica e costruiamo la nostra Etica in un terreno vergine che aspira a seminare gli alberi di un futuro che rispetti ogni forma di vita. Alberi dell'Etica, quella che guarda agli altri e non solo a se stessi. A tutti gli altri.
Premesso quanto sopra intendiamo commentare la petizione del vostro Dipartimento Saperi a favore della vivisezione o sperimentazione animale, eufemismo dietro al quale tentate di nascondervi per scrupoli morali (dimostrazione di debolezza).
Immaginiamo anche che chi ha lanciato la petizione non debba soffrire della sindrome di Bournout a cui sarà naturalmente allergico.
Dicendo di essere "simpatetici con le ragioni etiche alla base di una battaglia per il riconoscimento dei diritti animali volta a ridurre ogni sofferenza inutile" affermate implicitamente di ammettere la "sofferenza utile". Utile per chi? Non per i sacrificati ma per la nostra specie. Contraddizione della vostra etica e affermazione dell'utilitarismo.
Non è infatti l'etica che sostenete - quel valore i cui fondamenti oggettivi e razionali permettono di assegnare ai comportamenti umani lo status di buoni, giusti, moralmente leciti, in cui mezzi e fini sono strettamente dipendenti gli uni dagli altri, ovvero che un fine giusto sarà il risultato dell'utilizzo di giusti mezzi - ma l'utilitarismo, l'interesse del forte sul debole come, d'altra parte, è sempre avvenuto nella storia umana. E l'animale è debole, il più debole in assoluto tra gli esseri senzienti, anche più debole di uno schiavo, di un nero, di un carcerato, di un povero, di un orfano, di una donna, di un cerebro leso......
E' un'offesa all'intelligenza sostenere "poichè siamo convinti che il rispetto per gli animali come creature sensibili che provano dolore e soffrono disagio è un punto di partenza essenziale, riteniamo si debba sostenere l'adozione di tutte le misure necessarie a tutelarne la salute e il benessere".
Vi chiediamo: come?
Procurando loro il cancro, attacchi di cuore, attacchi epilettici, ulcere, paralisi, amputandoli, annegandoli, traumatizzandoli, ustionandoli, avvelenandoli........?
Ogni anno viene diagnosticato un cancro a più di 10 milioni di persone. Si stima che entro il 2020 ci saranno 15 milioni di casi in più all'anno. Nonostante gli sforzi scientifici, un secolo di studi, i notevoli investimenti finanziari, il cancro non è stato debellato e continua il suo cammino di morte.
"Una ricerca competente, di alta qualità e a vantaggio dell'uomo, ha bisogno di metodi affidabili e di dati coerenti. Non di una quantità limitata di nozioni scoordinate da cui altrettanto vaghi e confusionari risultati che i modelli animali continuano a fornire" (Pietro Croce "Vivisezione o Scienza").
A presindere dall'Etica che riteniamo debba guidare ogni nostra azione, dal punto di vista scientifico non esistono "miti" negativi degli antivivisezionisti intorno alla ricerca ma conclusioni ricavate da fatti, dati, indagini, fallimenti, disastri..... , analizzati nonostante l'inviolabilità dei laboratori.
I miti vengono creati dai vivisezionisti con il facile ricatto. Sarebbe invece indicativo di una mente scientifica aprirsi alla conoscenza di metodi alternativi sostitutivi che altri scienziati, ricercatori, medici, biologi, chimici propongono. Sono tanti, basta cercarli.
Nella petizione costoro non vengono citati, eppure esistono. Dite di voler attivare "pratiche di discussione e confronto", fatelo: Volete "costruire una linea politica consapevole basata sui fatti e sulle conoscenze", fatelo. Cercatele queste conoscenze, a 360 gradi e accantonate il dogma.
Gli antivivisezionisti scientifici potrebbero parlare di come ci siano in commercio migliaia di farmaci pericolosi per la salute pubblica e questo con il beneplacito delle case di produzione e delle agenzie per il controllo, di come il 51 % dei farmaci approvati dal FDA ( Food and Drug Administration) manifestino effetti dannosi solo dopo che sono stati diffusi sul mercato, di come i danni collaterali da farmaci siano la terza causa di morte in USA mentre il sistema medico sanitario ADR (Adverse Drug Reactions), iatrogenia, sia la prima causa di decesso in USA........
Potremmo citare varie conclusioni di ricercatori antivivisezionisti ma lasciamo a voi il rigore intellettuale di andarle a cercare.
"Avviene spesso che la credenza universale di un'epoca, dalla quale nessuno era libero senza uno sforzo straordinario di genialità o coraggio, diventi in un'epoca successiva un'assurdità talmente evidente che l'unica difficoltà è di capire come tale idea fosse mai potuta apparire credibile " (John Stuart Mill). Sempre che Stuart Mill abbia per voi un valore.
"Di tutti i crimini di cui si macchia l'umanità la vivisezione è il più nero". M. Gandhi. Sempre che Gandhi abbia per voi un valore».
Mariangela Corrieri e amici
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