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Contratto Calciatori

Si va verso lo sciopero, a rischio la prima di Serie A

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Immagine articolo - Il sito d'Italia

Prima il consiglio federale, poi l'assemblea della Lega di A, trasferita per l'occasione a Roma, a due passi dalla Federcalcio. Domani si decide se il campionato di serie A partirà regolarmente o se la prima giornata in programma sabato 27 e domenica 28 slitterà, per uno sciopero che i calciatori non vogliono si chiami così.

«Senza firma dell'accordo collettivo non scendiamo in campo», hanno però ribadito ieri i rappresentanti sindacali dei giocatori. Il no alla prima giornata è vicinissimo, perchè i margini per la chiusura definitiva si fanno davvero stretti. La Lega di serie A è infatti intenzionata a mettere due condizioni per la sua firma, l'unica che manca perchè il nuovo contratto collettivo entri in vigore. E se la disputa su chi deve pagare il contributo straordinario di solidarietà inserito nella manovra è destinata ad essere superata, più difficile è trovare una via d'uscita alla questione dell'articolo 7. In federcalcio si aspetta con serenità e fiducia l'appuntamento, se piccoli aggiustamenti serviranno a sbloccare l'empasse si potranno anche fare. Ma c'è da fare i conti con l'Aic. Ieri il presidente della federcalcio Abete era uscito allo scoperto, fornendo in anticipo rispetto ai patti l'interpretazione della norma sui fuori rosa: una parere che la Lega chiedeva di conoscere prima di firmare. Dopo il botta e risposta a distanza Abete-De Laurentiis, oggi i contatti tra i presidenti hanno partorito questa linea: domani in consiglio federale (al via alle 11) Beretta e Cellino si diranno disposti a firmare l'accordo ma solo con due novità. I presidenti vogliono un accordo scritto con validità legale che attesti come il contributo di solidarietà sia a carico dei giocatori. L'Aic lo ritiene superfluo, visto che i nuovi contratti parlando di lordo, e che il presidente del sindacato Tommasi ha chiarito che quella supertassa i calciatori la pagheranno eccome, se il Parlamento la varerà. In ogni caso, lo scoglio è superabile. Sono invece due i punti da modificare, secondo la Lega, sui fuori rosa: Abete chiarisca meglio cosa intende per allenamenti in prima squadra, in rose da 40-50 giocatori, e sia meglio definita la durata delle 'ragioni tecniche temporaneè per cui si possono organizzare allenamenti differenziati. Una porta che si riapre pericolosamente, secondo l'Aic, e che costringerebbe Abete a riscrivere il suo parere (tra l'altro solo di indirizzo, in caso di contenziosi tipo Lazio-Pandev). Ma, è la convinzione di via Allegri, oramai rimane solo un ostacolo residuale. Insomma, si farà di tutto per evitare il peggio. La Lega ritiene che la concessione debba essere fatta, in risposta alle concessioni fatte dai presidenti sull'art.8 (la cessione nell'ultimo anno di contratto) ed è disposta a «dare battaglia». Beretta si presenterà in stampelle, dopo l'operazione al menisco di queste ore, poi con Cellino si sposterà al Parco dei Principi per riferire ai presidenti riuniti dalle 14. «La disputa delle prima giornata di campionato sarebbe una vittoria per tutti», il pensiero di Demetrio Albertini, vicepresidente Figc in conto Aic. L'ipotesi di commissariamento è tramontata con la saldatura tra A, B e Lega Pro, e non ci sono i tempi. L'Aic è pronta a proclamare già da domani sera lo sciopero (poi la Figc dovrebbe annullare la giornata, da recuperare) se non si troverà una via d'uscita che la trovi d'accordo. In quel caso tutto ricomincerebbe dalla settimana prossima. Dopo la prova di forza della domenica senza calcio, e comunque alle stesse condizioni. Per questo domani Abete proverà l'ultima mediazione. (ANSA).

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