Prove tecniche di allargamento della maggioranza di Palazzo Vecchio: Massimo Pieri, il consigliere comunale dell`Udc (verso il Pdn, come tiene a precisare lui), potrebbe essere il "colpo" estivo in Comune. Contatti in tal senso ci sono stati col capogruppo del Pd in Palazzo Vecchio, Francesco Bonifazi, e altri ce ne saranno a breve. Nella partita, saranno coinvolti anche l`Idv e Sel, gli altri partiti della maggioranza che sostiene il sindaco Matteo Renzi. Di sicuro quella di Pieri può essere classificabile a tratti come la classica «opposizione costruttiva». Non sono mancate frizioni con `amministrazione, certo, come sul caso della tassa di soggiorno, secondo l`esponente dell`Udc «giusta ma applicata male dal Comune». Tuttavia in consiglio comunale, qualche mese fa, sul documento sul Piano Strutturale, uno degli atti fondativi di una amministrazione, Pieri non ha votato contro, astenendosi e dicendo: «Per 15 anni sono stato seduto nei banchi di Forza Italia e ho sempre occupato un posto in seconda fila. Ora ho fatto una nuova scelta politica e intendo valutare per la città il lavoro della giunta». Furono applausi, anche dai banchi della maggioranza. Dopo Forza Italia, Pieri era entrato nel Pdl, per poi passare al partito di Pierferdinando Casini. Cosa ne pensano gli alleati del Pd dell`eventualità di Pieri in maggioranza? Giuseppe Scola, capogruppo dell`Idv, dice: «Tutto è possibile, ma serve una verifica. Aumentare il consenso può essere positivo, anche se la maggioranza è già abbastanza ampia e autosufficiente. Magari sia un processo che non riguarda solo una persona, ma un intero partito. A livello nazionale l`Udc è un partito sì all`opposizione del governo, come noi, ma non troppo vicino al centrosinistra». Sull`ipotesi di Pieri nella maggioranza arriva anche l`opinione di Erso Cruccolini, capogruppo di Sel: «Bene se Pieri vuole raggiungerci, ma allora apriamo anche a Valdo Spini per mantenere la barra a sinistra». Già, Valdo Spini. In passato si è molto parlato dell`ex ministro, ora capogruppo in consiglio comunale della lista che porta il suo nome, come possibile nuovo ingresso in maggioranza. Anche Spini si è astenuto nel voto in aula al Piano Strutturale. Una mossa che, se è piaciuta al centrosinistra di Palazzo Vecchio, lo ha fatto entrare in conflitto (politico) col suo collega di lista eletto in consiglio comunale, Tommaso Grassi, il quale ha pronunciato un netto «no» al progetto sull`urbanistica di Renzi. Risultato: Spini e Grassi si sono salutati, col secondo che è entrato nel Gruppo misto (col consigliere di maggioranza Stefano Di Puccio) sotto il nome di "Sinistra e cittadinanza". «Non voglio morire renziano», aveva detto Grassi, che resta all`opposizione. Mentre l`ipotesi di Spini in maggioranza rimane per ora in stand by. Il sindaco non vedrebbe male l`ingresso di Pieri e dell`ex ministro nella sua maggioranza. L`annunciato rimpasto di giunta e per il nuovo presidente del consiglio comunale potrebbe sbloccare tutto.
Fonte: Tommaso Galgani, L'Unità
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