Secondo i dati rilasciati dall'Osservatorio delle partite IVA relativi al terzo trimestre del 2019, il regime forfettario si conferma il più apprezzato, tant'è che una nuova partita IVA su due sceglie di adottare questa soluzione fiscale.
Nello specifico, sono ben 101.498 le partite IVA aperte nel solo periodo compreso fra agosto e settembre 2019, determinando una crescita del +5,7% rispetto al 2018: ciò evidenzia come il nuovo regime agevolato con imposta sostitutiva al 15% abbia incentivato la libera professione, e in generale le piccole realtà imprenditoriali.
Non è un caso, infatti, che la maggior parte delle nuove partite IVA che hanno adottato questo regime fiscale siano persone fisiche e piccole ditte, attestandosi su di una percentuale di preferenza di poco superiore al 50% rispetto ad altre soluzioni fiscali.
Restando nell'ambito del terzo trimestre, si è assistito invece ad un calo nella scelta di altre forme societarie, ovvero un -3,6% per le società di capitali e un -4,9% per le società di persone.
Ottimo il trend delle aperture delle partite IVA da parte di soggetti non residenti in Italia, che si attesta intorno al +44%. Quest'ultimo dato risulta confermare l'andamento dei trimestri precedenti, ed è particolarmente legato allo sviluppo rapido ed incisivo della web economy.
Tanti sono anche coloro che nell'arco di quest'anno sono passati al regime agevolato provenendo dall'ordinario, giudicandolo soluzione più vantaggiosa rispetto ad altre. Nei primi tre trimestri del 2019, stando ai dati dell'Osservatorio, sono stati ben 285mila ad operare questo passaggio, così come evidenziato anche dalla dichiarazione IVA presentata lo scorso ottobre.
Una tendenza scaturita grazie all'imposizione fiscale più leggera, e un quadro normativo di riferimento di gran lunga più semplice, come si trova conferma anche leggendo il capitolo della "Guida Freelance" di Fatture in Cloud dedicato al regime forfettario.
Data la positività dei dati, per il 2020 è previsto un ulteriore aumento progressivo dell'adesione al regime forfettario, anche in funzione dell'ampliamento del limite imposto ai ricavi, portato a 65mila euro.
Il nuovo massimale sui ricavi, unito alla semplificazione delle scritture contabili, all'esclusione dall'IRAP, alla tassazione più leggera più altre agevolazioni, va ad incentivare la libera iniziativa economica e di conseguenza, diventa un vero e proprio volano per muovere l'economia italiana ed avvantaggiare coloro che hanno in mente un progetto imprenditoriale, e cercano un modo semplice e non troppo oneroso per dare il via.
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