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Regione Toscana

Case per ferie, un convegno per definirne il ruolo nella legge regionale sul turismo

Immagine articolo - Il sito d'Italia

Un convegno per parlare del ruolo delle case per ferie, strutture ricettive destinate al turismo con vocazione sociale.

Il titolo è «Modifiche alla legge regionale sul turismo: il ruolo delle case per ferie e le opportunità di sviluppo»: il convegno, in programma per lunedì 25 gennaio dalle 16 alle 18 negli spazi del Conservatorio Santa Maria degli Angeli a Firenze (via della Colonna 34), è organizzato dal Coordinamento regionale case per ferie del turismo sociale-religioso della Toscana (composto da Associazione Santa Lucia, Coordinamento Nazionale Economi di Comunità, Federsolidarietà Toscana, CtAcli Regione Toscana, Movimento Cristiano dei Lavoratori, Cits) che mira a dare alle case per ferie una collocazione precisa nel campo dell’accoglienza turistica, nel rispetto della loro identità sociale e solidale.

Il convegno si aprirà con i saluti di Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana a cui seguirà l’apertura dei lavori moderati da Ezio Barbieri, portavoce del Coordinamento regionale Case per ferie. Durante il pomeriggio si alterneranno gli interventi di Paolo Bambagioni consigliere regionale, Pier Francesco Lotito docente dell’Università degli studi di Firenze, Padre Antonio di Marcantonio del Centro nazionale di comunità, Stefania Lupetti di Federsolidarietà Toscana, Sabrina Busato presidente della Federazione europea itinerari storici e culturali, Luca Baiosto del Centro italiano turismo sociale e del Coordinamento nazionale Cei Case per ferie ed eventi turistici. Le conclusioni saranno affidate a Stefano Ciuoffo assessore regionale al turismo e deleghe alle attività produttive credito e commercio.

«Credo che sia necessario dare maggiore dignità alle case per ferie – commenta Paolo Bambagioni – arrivando al più presto a formulare una risposta, visto che il percorso per la ridefinizione del loro ruolo è stato avviato un anno e mezzo fa. Si tratta di strutture ricettive, spesso gestite da comunità religiose, che rappresentano una soluzione, ad esempio, per le famiglie numerose o per gli anziani con reddito basso che sempre più faticano ad affrontare la spesa di un alloggio in una struttura alberghiera. È importante sottolineare il valore di queste realtà e scacciare l’idea che possano fare concorrenza “sleale” ad hotel e alberghi: il target a cui si rivolgono è profondamente diverso, tanto per modo di vivere la vacanza quanto per possibilità economiche. La loro vocazione essenziale è di carattere turistico – sociale: dare la possibilità anche a chi normalmente la vedrebbe negata di vivere un momento di svago».

«L’intento del convegno – afferma Ezio Barbieri – è quello di ribadire la presenza e il ruolo delle case per ferie. A muoverci è l’idea che ritagliarsi un momento di svago, possibilità non scontata in questo momento di crisi, sia diritto di tutti. Ciò che vogliamo è che il turismo non conosca restringimenti a carattere sociale: gli ospiti delle case per ferie sono in prevalenza famiglie, anziani, portatori di disabilità, giovani, magari senza impiego, e non pochi stranieri. Per le loro caratteristiche, spesso di rara bellezza monumentale, le case per ferie si trovano poi ad avere barriere architettoniche che vorremmo che la nuova disciplina legislativa regionale potesse trattare contemplando la possibilità di intervenire con le indicazioni previste già per quanto attiene, per esempio, le case per ferie in immobili d’epoca e agriturismi in manufatti di grande valore. Infine, proprio per la sua grande importanza nell’ambito del turismo, vorremmo che la nuova legge regionale facesse, per tutti i soggetti che concorrono alla gestione dell’accoglienza, definizioni più appropriate e capaci di non generare alcun equivoco. Anche perché, alla fine, il risultato lo determinerà solo il mercato».

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