La procura di Firenze ha aperto un fascicolo su un campo di addestramento a Scandicci (Firenze) che - secondo quanto scritto ieri dal Corriere della Sera - sarebbe stato frequentato anche da Antonio Cataldo, uno dei tre italiani liberati in Libia dai ribelli dopo essere stati catturati, circa un mese fa, dai fedeli del colonnello Gheddafi.
Obiettivo dei pm toscani è accertare se le attività che si svolgono nel campo di addestramento sono solo ludiche - come sostengono i gestori - o anche paramilitari e se vi possano essere legami fra la struttura e 'l'esperienza africana' di Cataldo. La procura di Roma, invece, indaga sull'intera vicenda. Agli investigatori della capitale, i tre italiani - Cataldo, Luca Boero e Vittorio Carella - hanno detto di essere andati in Africa per lavorare nel campo della sorveglianza privata. Il campo di addestramento di Scandicci si chiama 'VII Rai (Reparto assalto e interdizione)'. Sul sito la struttura si presenta come sede di un'associazione sportiva dilettantistica per lo svolgimento di softair (il gioco della guerra simulata) ma anche per l'addestramento militare. Intervistato da alcuni quotidiani locali, uno dei gestori del 'VII Rai', Claudio Naldoni, ha detto di non poter sapere se Cataldo sia passato dal campo e ha escluso contatti fra la struttura e i teatri di guerra, quella vera. (ANSA).
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