I circoli fiorentini del Partito Democratico di Isolotto, Rifredi e Oltrarno appoggiano sull'annosa questione TAV il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi (che vuole mantenere il progetto del 1996) e vanno contro il Sindaco di Firenze Dario Nardella.
Per domani sera, 21 luglio, infatti, i circoli mobilità succitati hanno organizzato un incontro di approfondimento dal titolo “ Facciamo spazio ai treni lenti”, questo perché “liberare la stazione centrale di Santa Maria Novella dai treni al alta velocità, per lasciare spazio ai treni regionali e garantire così un servizio migliore, più efficiente e puntuale, al trasporto dei pendolari” è “un punto imprescindibile”. In questo modo, secondo i circoli Pd, “si raggiungerebbe finalmente anche l'altro obiettivo fondamentale: dotare Firenze di una stazione Tav moderna e adeguata a una città di livello europeo, che garantisca maggiore sicurezza ai passeggeri e che risponda alle esigenze dei grandi flussi turistici e di lavoro che quotidianamente deve ricevere”.
Proprio il 21 luglio, a Roma, gli uffici del ministero dei Trasporti daranno spazio al vertice tra Comune, la Regione Toscana, Ferrovie e Governo sul futuro e la forma della Tav a Firenze.
Ricordiamo che il Sindaco di Firenze Nardella, in occasione di un incontro pubblico a Varlungo, riaccese il dibattito sul Tunnel Alta Velocità che dovrebbe sventrare Firenze, definendolo “un progetto inspiegabile”. Nardella, in merito all'ipotesi stazione Alta Velocità, spiegò che “La stazione Foster è destinata ad ospitare i treni Alta Velocità andando a svuotare Santa Maria Novella che ogni anno vede transitare 36 milioni di passeggeri. Molti sono cittadini e lavoratori, ma tanti sono anche turisti. Portare con i treni i turisti nei centri storici delle città è una cosa grandiosa, perché questo va nel senso dell'eliminazione del mezzo privato e soprattutto di valorizzazione dei centri storici. Se noi eliminiamo questi porti di approdo nei cuori delle città, come possiamo fare un discorso di riqualificazione e ripopolamento dei centri cittadini? Diventa contraddittorio”.
Pochi giorni dopo, ospite di Controradio, Enrico Rossi, senza usare giri di parole, sull'ipotesi di cambiare il progetto della TAV, affermò che “Dovranno passare sul mio corpo, non si può ripartire da capo tutte le volte. I treni ad Alta velocità vanno separati da quelli regionali. Per questo si faccia il sottoattraversamento di Firenze. Non darò nessun assenso a soluzioni diverse fino a quando sarò presidente di questa Regione, soprattutto alla luce di quanto è avvenuto in Puglia".
Le parole di Rossi, che tirò in ballo le vittime dell'incidente ferroviario avvenuto in Puglia, scatenarono le reazioni della politica cittadina. Durissime le dichiarazioni del Consigliere Comunale di Firenze Riparte a Sinistra Tommaso Grassi: «Allucinante! - scrisse Grassi su Facebook - A meno di 24 ore dalla tragedia Trenitalia in Puglia con 27 vite spezzate, il presidente della Toscana Enrico Rossi fa bassa propaganda. Neanche il tempo di piangere le vittime. Che vergogna. Che schifo. Ancora non sappiamo le cause, la giustizia deve fare il suo corso, e lui azzarda dichiarazioni tipo che "visto quanto accaduto" va fatto il tunnel Tav a Firenze. Che c'entra? Cosa c'entra ora? Nessun rispetto per le vittime – sottolineava Grassi - Lui e tutto il suo partito si dovrebbero vergognare per quanto ha detto. Si scusi. Non con me, ma con gli italiani, con le famiglie delle vittime. E il partito che lui rappresenta faccia lo stesso. Questa – concluse - non è una dichiarazione politica, è inumana, vergognosa, da brividi».
Ad intervenire nel corso del dibattito organizzato dai circoli saranno la segretaria del circolo Pd trasporti metropolitano Erika Bartalesi, Angelo Pezzati, a lungo direttore del compartimento Rfi di Firenze e attualmente presidente della sezione toscana degli ingegneri ferroviari, il presidente dell'associazione Scelte Pubbliche Riccardo Conti (ex assessore regionale ai trasporti), il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi e il sindaco di Calenzano Alessio Biagioli.
Donato Mongatti.
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