"Sulle case popolari è necessaria una riforma ispirata a criteri di giustizia e efficienza". Così il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, (candidato alla segreteria nazionale del Pd), in un lungo post sulla questione sulla sua pagina Facebook.
“Oggi – prosegue - il Comune di Firenze si lamenta che la Regione abbia tagliato il contributo affitto di 150 mila euro, fermandosi a stanziarne 500000, che in effetti non sono molti. L'assessore fiorentino non si chiede però quanti siano stati i tagli del governo alle Regioni e di come una serie di fondi siano stati assegnati ma senza la possibilità di spenderli. Renzi, quando era sindaco , definiva questa politica stupida. Purtroppo, a causa dell'austerità imposta dall'Europa, ma anche a causa delle politiche di riduzione indiscriminata del fisco (ad esempio l'eliminazione per tutti della tassa sulla prima casa), anche questo governo, che pure prova a fare politiche espansive, alla fine taglia anch'esso la spesa pubblica e, dentro di essa, non può non risentirne anche quella sociale.
Tuttavia, io non mi limito a criticare, né mi faccio prendere dall'ira contro nessuno; sono un amministratore di sinistra e voglio confrontarmi con i problemi della società, ispirandomi ai principi di equità del socialismo riformista.
La mia proposta, a cui l'assessore sta lavorando – spiega Rossi - è molto semplice.
1- La Regione si impegna a trovare i 90 milioni di euro, che si aggiungono ai 40 milioni già stanziati, che sono necessari per completare i cantieri già aperti in regione per la costruzione delle case popolari. Evitare questo blocco, date le ristrettezze di bilancio imposte dal governo, è già un "miracolo". Si tratta di evitare che i lavori restino a metà, che le imprese mettano a casa gli operai e che siano sottratti migliaia di appartamenti a chi ne ha bisogno.
2- Il patrimonio edilizio pubblico, che in Toscana si aggira intorno a 50 mila appartamenti, non ha senso che siano gestiti da undici aziende con un direttore e un presidente per ciascuna e tutti i costi che da questo derivano. Io penso che sarebbe cosa giusta tagliare le spese gestionali e gestire magari con un'unica società tutto il patrimonio. Sono certo che questo consentirebbe di risparmiare molti soldi che potrebbero essere più proficuamente investiti.
Ciò non significa che a livello regionale debba esserci un unico livello istituzionale, giacché i cosiddetti LODE, livelli ottimali di esercizio, possono restare quelli che sono per garantire il ruolo dei territori e dei comuni nella programmazione degli interventi.
3- Il problema della manutenzione del patrimonio è cruciale per evitare che migliaia di appartamenti restino vuoti perché sono in condizioni di degrado.
Credo che nessun cittadino potrebbe capire come sia possibile che il patrimonio pubblico non possa essere mantenuto dagli introiti derivanti dagli affitti. Bisogna avere coraggio e mettere affitti più equi agli inquilini in modo da consentire di avere risorse sufficienti per una regolare e programmata attività di manutenzione. La sproporzione di spesa tra chi, con lo stesso reddito, vive in affitto presso un privato e chi vive in una casa popolare è così grande che correggerla è ormai prima di tutto una misura di giustizia.
4- il ministro Del Rio ha annunciato un piano di investimenti per le case popolari. Ci spero e l'attendo con fiducia. Il mio sogno sarebbe di utilizzare questi fondi per interventi di rigenerazione urbana e non consumare nuovo terreno agricolo, come prevede anche la nostra legge di governo del territorio.
Se in Toscana faremo presto la nostra riforma – conclude Rossi - potremo davvero essere pronti per compiere il nostro dovere a favore dei cittadini tutti e della parte più debole e bisognosa della popolazione.
Questo io sottopongo alla discussione, scusandomi, se non ho fornito dati precisi, che nei prossimi giorni potranno essere messi a disposizione di tutti”.
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