Il Comitato Pendolari Valdarno Direttissima contesta la Regione, che ha confermato per altri mesi la sperimentazione di due treni interregionali sulla linea Lenta aretina via Pontassieve.
"La Regione (Toscana, ndr) vuole verificare la separazione dei treni regionali dalla linea Direttissima Alta Velocità, A Firenze come nel Valdarno - afferma il portavoce dei pendolari valdarnesi, Maurizio Da Re - ma così si penalizzano e si vessano inutilmente per altri mesi le centinaia di pendolari del Valdarno, che useranno i due treni spostati e che saranno costretti con l'allungamento della tratta, ad aumentare tempi di viaggio e a subire ulteriori ritardi".
Il portavoce dei pendolari ricorda che il comitato ha dichiarato in più occasioni di essere contrario alla sperimentazione, "perchè è il 'cavallo di Troia' per spostare dalla Direttissima AV altri treni dei pendolari" e perchè "non è con l'allungamento della tratta e dei tempi di viaggio dei pendolari che si risolvono le interferenze con l'Alta Velocità e gli 'inchini' ai Freccerossa e Italo", intendendo per 'inchini' la precedenza data all’AV per l'ingresso sulla linea Direttissima, a Firenze Rovezzano e a Valdarno Nord, con sosta forzata e conseguenti ritardi dei treni dei pendolari. "Meno male che secondo la Regione la sperimentazione doveva durare pochi mesi dal suo inizio del dicembre scorso - ironizza Da Re - e non si può dimenticare il presidente regionale Rossi che due anni fa diceva che non avrebbe firmato con Trenitalia il nuovo contratto (adesso prossimo alla sottoscrizione), se non fosse stato risolto il problema degli inchini a favore dei treni regionali: infatti adesso - accusa Da Re - la Regione punta alla separazione dei flussi ferroviari, con treni AV da una parte e treni regionali dall'altra, però a danno dei pendolari".
Il portavoce spiega il problema particolare di uno dei due treni spostati, il n. 2317 Firenze-Roma, che parte alle 19.13 da S.M.Novella e che sulla Lenta allunga ufficialmente di 5 minuti l'arrivo alla stazione di Figline, da orario alle 19.43, ma non è mai puntuale. Va pure incluso il ritardo implicito di altri 5 minuti, perchè sulla Direttissima i tempi reali di percorrenza sono inferiori a quelli ufficiali. "Quindi in tutto la sperimentazione del treno 2317 - sottolinea il portavoce - costa ogni giorno al pendolare valdarnese dai 10 ai 15 minuti in più di viaggio. Di questa inutile vessazione e dei tempi di viaggio allungati per altri mesi, forse fino a dicembre - conclude Da Re - i pendolari del Valdarno ringraziano l'assessore regionale Ceccarelli, che consente ancora questa sperimentazione utile solo a Ferrovie nel tentare di dimostrare a tutti i costi che i pendolari possono essere sfrattati dalla linea AV Direttissima".
Comitato Pendolari Valdarno Direttissima
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