"Rivedere la convenzione sull'area di Castello è un dovere. Ma non vorremmo che diventasse un pretesto per una nuova speculazione edilizia”.
Così Grassi, Verdi e Trombi, consilgieri comunali di Firenze riparte a sinistra, commentano la nostizia proveneniente dalla giunta Nardella. E spiegano: “Più volte abbiamo chiesto che la situazione venisse verificata. In particolare se la realizzazione del nuovo palazzo della Regione, il trasferimento della sede dell'allora Provincia e la realizzazione del campus scolastico fossero ancora esigenze attuali”.
“Se la conclusione della verifica portasse a cancellare dal piano di Castello le superfici pubbliche previste, che ne avevano motivato – continuano i consiglieri - la stipula degli accordi nel 2000, e non ridurre ma soltanto spostare fuori dalle rotte del futuro aeroporto le aree private che rendono economicamente tanto ai costruttori, si sarebbe di fronte ad un atto non nell'interesse pubblico ma ad l'ennesima speculazione di Firenze".
"Ma qual è il vero fine di Nardella? Perché la maggioranza vuole rivedere la convenzione con Unipol?” Queste le domande dei consiglieri dell'opposizione di sinistra in Palazzo Vecchio. E incalzano: “Non dormiamo sonni tranquilli. Forse vorranno spostare, per l'ennesima volta, l'area dove far sorgere il nuovo stadio. E magari usando la scusa che servirà per le Olimpiadi, con annesse strutture commerciali”. Aggiungono poi: “Oppure, cosa molto più probabile, una mossa del genere servirà al Pd e a Renzi per rimuovere ogni ostacolo alla realizzazione della nuova pista dell'aeroporto. Un'opera impattante di cui non sappiamo nemmeno se l'attuale progetto sarà definito ambientalmente sostenibile dentro un procedimento di Valutazione d'impatto ambientale che sappiamo già arriverà solo grazie a leggi modificate e a deroghe rilasciate, disinteressandosi dell'ambiente e della salute".
"Staremo attenti che nell'analisi e nelle valutazioni – concludono i consiglieri - che verranno portate avanti dal Comune, sulla convenzione sottoscritta negli anni scorsi, non si nasconda, con un modo elegante, il pretesto per favorire interessi privati. Perché se siamo certi che vada rivista e riscritta, tenendo conto delle esigenze della Città e della cittadinanza, nel 2016 non siamo altrettanto convinti che debba essere fatta con questo scopo”.
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