Incontrarsi a tavola per gettare un ponte fra le religioni che unisca momenti di convivialità e riflessione. Confrontarsi sul valore del cibo come elemento unificante e punto di partenza per un percorso condiviso e permanente.
È il senso del primo appuntamento 2016 del ciclo ‘La religione è servita. Ebrei, cristiani e musulmani si incontrano.… a tavola’, un percorso non solo culturale, storico, religioso, ma anche gastronomico, grazie alle degustazioni dei piatti tipici di ciascuna tradizione religiosa.
Gli appuntamenti sono promossi dall’Istituto Sangalli per la storia e le culture religiose. La prima data da segnare in agenda è il 6 aprile alle 18 per degustare cibi della tradizione ebraica, preparati seguendo tutti i dettami religiosi. All’evento, in programma nella sede dell’Istituto di ricerca in piazza di San Firenze 3, porterà il saluto della città l’assessore all’Integrazione Sara Funaro e parteciperà come ospite d’onore rav. Joseph Levi, rabbino-capo di Firenze, che introdurrà la degustazione portando elementi di riflessione sulle specificità del cibo ebraico e sulle origini di alcune peculiarità della scelta degli alimenti e delle modalità di preparazione.
Contribuiscono alla realizzazione dell’iniziativa gli studenti dell’Istituto Alberghiero ‘Aurelio Saffi’ di Firenze, protagonisti anche dal punto di vista didattico di un’esperienza che li porterà ad approfondire le peculiarità di ciascuna cucina. In questo caso i giovani studenti del Saffi, guidati da cuochi della cucina kosher, lavoreranno sull’apprendimento della preparazione dei cibi della cucina tradizionale ebraica. Un’esperienza utile per il loro futuro professionale e non solo.
Di seguito i piatti che verranno presentati:
Uova haminados: fanno parte della tradizione dei cibi dello Shabbat, che vengono preparati il venerdì prima dell’entrata nella festa e messi a stufare a fuoco bassissimo per essere consumati caldi il sabato a pranzo, dopo il ritorno degli uomini dalla sinagoga.
Borekitas de handrajo: sono delle mezze lune farcite di pasta all’olio e cotte in forno. L’handrajo è un ripieno di melanzane, pomodoro, cipolla ed erbe, tipico della cucina degli ebrei di Smirne in Turchia.
Concia di zucchine: è un antipasto di zucchine fritte e marinate in olio, aceto ed erbe, piatto tipico della cucina ebraica romanesca, probabilmente portato a Roma dagli ebrei siciliani cacciati dalla Sicilia dall’Inquisizione spagnola nel XV secolo.
Cuscussù alla livornese: si tratta della versione ‘bagitta’ (ebraica livornese) del famoso couscous maghrebino, che viene a perdere le spezie e includere elementi locali come i fagioli al pomodoro. Rimane un grande classico della cucina della comunità ebraica livornese.
Alici a scapece: questo piatto della tradizione ebraica, sia meridionale che veneta, è una eredità lontana della cucina spagnola, a sua volta ereditato dalla cucina moresca. Lo scapece è una tecnica di preparazione che implica prima la frittura, poi la marinatura del pesce sotto olio, aceto, zucchero, sale e erbe.
Challà: pan brioche intrecciato caratteristico di tutte le comunità ebraiche del mondo. Si consuma durante lo Shabbat, con alcuni rituali particolari. L’intreccio di tre o più nastri ha significati simbolici come amore e pace. Per la festa del Capodanno ebraico la si trova anche a spirale per simboleggiare il ciclo della vita.
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