Niente vacanze al mare quest'estate per la politica modenese. Almeno non per il centrodestra, che vive un momento di particolare fermento, dovuto ad una fase che pochi oserebbero definire positiva, sia da un punto di vista elettorale, sia per gli assetti organizzativi tra e dentro i partiti.
La richiesta della Procura del Coni suona più come una radiazione che come una squalifica a vita per Riccardo Riccò. Se infatti dovesse essere confermata la decisione della magistratura sportiva sancirebbe la fine della travagliata carriera del corridore formiginese.
Il Tribunale Nazionale Antidoping ha comunicato la sospensione ufficiale di Riccardo Riccò. Accertata quindi la violazione della normativa antidoping in merito alla trasfusione dello scorso febbraio.
L'annuncio di questa mattina sembra frenare definitivamente gli entsiasmi di Riccardo Riccò, per il quale si parlava di un possibile rientro con il team Meridiana-Kamen, in occasione del prossimo Giro di Serbia. Il ciclista formiginese è infatti stato sospeso dall'attività agonistica.
Incredibile, a distanza di pochi mesi dal blocco renale che quasi lo aveva portato alla morte, emerge la notizia che Riccardo Riccò potrebbe tornare a correre.
Così come previsto dallo statuto comunale e dal Regolamento del consiglio comunale, l’amministrazione di Montemurlo ha pubblicato i redditi, relativi alla dichiarazione dell’anno 2010, di assessori e consiglieri comunali.
"Mi sento isolato e malvoluto da tutti. Questo modo mi fa schifo . Tutti quelli che ci sono dentro mi fanno schifo". Riccardo Riccò rompe il silenzio. Ricoverato a inizio febbraio in gravi condizioni per un blocco renale e dimesso dopo quasi due settimane, il Cobra è stato licenziato dalla Vacansoleil perché avrebbe confessato al medico che lo ha soccorso di essere ricorso all'autotrasfusione. Versione che, intervistato dalla "Gazzetta dello Sport", Riccò smentisce. "Ho la cartella clinica e non c'è scritto niente, solo frasi inventate - dice - lui dice così, io dico in un altro modo.
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