Sono ''frutto dell'odio instillato goccia a goccia da certi cattivi maestri'' le tre contestazioni subite ieri da Renzo Bossi in campagna elettorale: nelle Marche (a Fermo), in Umbria (Citta'' di Castello) e a Firenze. Lo afferma il coordinatore regionale della Lega Nord delle Marche Luca Rodolfo Paolini.
Il momento è difficile, è inutile nasconderlo, ma la Lega mantiene la parola data. "Non preoccuparti per le voci che circolano, sto con te" però va rilanciata l'azione di governo per portare a compimento le riforme indispensabili, a partire da quella federalista. Con queste parole il leader della Lega Umberto Bossi, secondo quanto si è appreso da fonti di maggioranza, ha rassicurato Silvio Berlusconi sulla tenuta dell'asse tra il Carroccio ed il Pdl. Il Senatur, durante il vertice con il Cavaiere a Palazzo Grazioli, non ha nascosto che comunque va data una scossa a maggioranza ed esecutivo.
Due persone sono state fermate con l'accusa di avere piazzato gli ordigni artigianali esplosi davanti alla sede della Lega Nord di Gemonio. Si tratterebbe di due appartenenti all'area antagonista, uno dei quali, secondo quanto trapelato, sarebbe residente proprio a Gemonio. Il pm che si occupa del caso sta valutando se emettere il provvedimento di fermo nei confronti dei due o se procedere con una semplice denuncia a piede libero.
Due potenti bombe carta, erano esplose nella notte tra il 28 e il 29 dicembre esplosi questa notte intorno davanti alla sede della Lega Nord di Gemonio, nel Varesotto.
Gli ordigni avevano mandato in frantumi le vetrine del locale che ospita il partito, sfondato la porta d'ingresso e danneggianto diversi arredi interni. Nessuna persona è rimasta ferita dallo scoppio. Gemonio è il paese dove risiede Umberto Bossi e la sede presa di mira dal gesto dista 50 metri dalla casa del leader leghista. I Sul muro della sede della Lega è stata trovata una scritta fatta con vernice spray fresca: 'Antifa secondo atto'. Secondo gli inquirenti sarebbe la firma dell'azione ricollegabile all'area anarchica vicina ai centri sociali.
E' più di un'ipotesi quella che circola tra i divani di Montecitorio. Casini sarebbe pronto a traghettare l'Udc dalla politica dei 'due forni' a fare da terza gamba per sostenere il cammino del governo Berlusconi.
E' una serie di pesanti invettive quelle che l'attore e regista fiorentino, direttore artistico del Nuovo Teatro Lumiere, Marco Predieri pubblica sul suo profilo Facebook. Da settimane l'attore 'denuncia' dalla sua pagina l'operato del Governo. Ma alla vigilia della ricorrenza dei 150 anni dell'Unità d'Italia, l'attore si lascia prendere la mano attaccando violentemente il Ministro della Difesa La Russa e quello delle Riforme Bossi.
La Camera conferma la fiducia al governo approvando la risoluzione di maggioranza relativa al testo sul federalismo fiscale municipale. La risoluzione è passata con 314 sì e 291 no e 2 astenuti. Berlusconi scherza e indossa fazzoletto Lega - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha messo nell'Aula della Camera al suo taschino un fazzoletto verde della Lega dopo aver votato la fiducia sul federalismo municipale.
"Ognuno ha le sue colpe". Se Berlusconi "è lì, è perchè ci sono delle colpe, ma il problema è che il Parlamento si è espresso con una maggioranza assoluta" e la magistratura esagera. In ogni caso, "le cose le ha fatte lui, mica io...". Parlando a Montecitorio, il leader della Lega, Umberto Bossi, torna sul caso Ruby replicando così a chi gli chiede se il presidente del Consiglio abbia delle colpe per la vicenda giudiziaria che lo riguarda.
"Celebrare i 150 anni dell'Unita' d'Italia senza il federalismo, con tutto ancora centralizzato a Roma, sarebbe una cosa negativa". Con queste parole Umberto Bossi ha commentato l'invito del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a non ritrarsi dalle celebrazioni della ricorrenza, perché non gioverebbe alle "legittime istanze di riforma federalistica".
Botta e risposta Pd - Lega sull'approvazione della riforma federale. Al 'timing' di Bossi, replica il vice presidente del Senato Vannino Chiti: "Bossi mette certamente sull'attenti la Lega. E' più che probabile, a giudicare dai suoi diktat, che possa mettere sull'attenti Berlusconi e il governo. Per fortuna dell'Italia non può farlo con il Parlamento". "I tempi di discussione e di approvazione di un provvedimento - aggiunge Chiti - sono fissati in piena autonomia dalle commissioni parlamentari.
La settimana dal 17 al 23 gennaio sarà decisiva per le sorti del governo. Ne è convinto il leader della Lega Umberto Bossi, all'indomani della cena degli 'ossi' a Calalzo di Cadore. "E' oggettivo - ha spiegato - se si vuole andare al voto bisogna fare le cose in quel periodo lì". "Poi - ha continuato - c'e' il problema che il federalismo deve passare e che l'ultimo decreto attuativo va in commissione bicamerale: quindi, se non passa quella roba lì, non possiamo portare il federalismo in Consiglio dei ministri".
La Procura di Roma ha aperto oggi un fascicolo sul caso delle cimici trovate nell'ufficio e nella abitazione del leader della Lega Umberto Bossi.
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