"Rigettare la delibera del Podestà Dainelli che il 18 giugno del 1944 decise che il Comune di Firenze dovesse pagare le spese per tumulare le spoglie di Gentile nelle cripta sotto Santa Croce"; in altre parole provvedere ad esiliare i resti del filosofo in un cimitero comune: questa la mozione presentata in consiglio comunale da Ornella De Zordo (PerUnaltracittà) ed Eros Cruccolini (Sel) il 21 aprile scorso; una mozione che ha suscitato grosse polemiche dall'una e dall'altra parte e che è stata favorevolmente accolta dall'Anpi provinciale. Una mozione che aveva tutta l'aria di una provocazione, di quelle che le parti politiche tirano puntualmente fuori ogni vigilia del 25 aprile e che poi inevitabilmente si concludono con un nulla di fatto. A bollarla come tale, ovvero "inutile provocazione" fu lo stesso sindaco Renzi all'indomani della proposta dei due consiglieri, pronunciandosi come assolutamente "contrario". Il Pd segue, seppur con un mese di ritardo, ma ci tiene a ribadire che "la condanna politica della figura del filosofo Giovanni Gentile, eminente figura di spicco del regime fino a condividerne le ultime fasi legate alla Repubblica di Salò, rimane ferma ”. Lo ha detto il capogruppo del Pd di Palazzo Vecchio Francesco Bonifazi questa mattina insieme a Ugo Caffaz, intendendo con ciò mettere la parola Fine al dibattito delle ultime settimane. Inoltre ci tiene a puntualizzare Bonifazi "La mozione a firma di Achille Totaro per un targa in ricordo di Gentile e di cui è tornato a parlare il consigliere Torselli non è mai stata discussa da alcuna commissione e tantomeno votata dal Consiglio comunale”. Dunque viene smentita la dichiarazione fatta dallo stessoTorselli in Consiglio per cui i Ds votarono a favore di una targa commemorativa. D'altra parte "a rimuovere i cimeli fascisti da Santa Croce - conclude Bonifazi - ci pensarono a suo tempo già i primi sindaci antifascisti del primo dopoguerra", il riferimento è ovviamente a Pieraccini, Fabiani e La Pira. Dunque una "vicenda storica chiusa su cui non credo ci faccia bene riportare l'attenzione", parole anche queste che fanno eco alle dichiarazioni di Matteo Renzi di poco meno di un mese fa che, pungolato da una lettera del Professor Franco Cardini che lo invitava a "rompere la congiura del silenzio" sulla morte di Gentile, diceva ''Io non ho problemi a discutere della figura di Giovanni Gentile, come ha chiesto anche il professor Cardini. Ma crediamo sia importante non riaprire discussioni già chiuse sui fatti storici di allora. Nessuno di noi vuole giustificare atti di guerra, che però vanno inquadrati nei fatti di allora''. Senza appello invece la conclusione di Ugo Caffaz, ex capogruppo in Palazzo Vecchio dei Ds, al margine della conferenza di stamattina "Preferisco fare la Norimberga italiana piuttosto che la rimozione delle ossa".
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