Ancora un altro intervento scandisce la seduta straordinaria in Santa Croce del Consiglio Comunale in memoria di quel tragico 4 novembre del 1966: è il l consigleire Alberto Locchi, attivo da più di 30 anni come volontario nella Misericordia. Chi meglio di lui dunque poteva ricordare il ruolo dei volontari che da ogni parte dell'Italia e del mondo accorsero per salvare Firenze?. “Firenze, quando 45 anni fa venne aggredita dalla furia dell’Arno assistette, fra le altre cose, alla primissima espressione di 'protezione civile improvvisata' , gli angeli del fango giunti spontaneamente ad aiutarci, affiancando l’esercito – che a quei tempi era l’unico organo che era chiamato ad intervenire in caso di calamità – furono proprio i precursori di quella che sarebbe divenuta, in maniera strutturata la Protezione Civile di oggi.
Protezione civile: un nome importante - prodegue il consigliere della Lista Galli - che però con oneri, poche volte con onori e spesso in maniera luttuosa, ricade per la quasi totalità della sua manovalanza sulle spalle dei volontari delle Associazioni come le Misericordie o le Pubbliche Assistenze o la Croce Rossa che da un minuto a un altro, senza preavviso, sono pronti a levarsi la cravatta o le pantofole per gettarsi tra le macerie o nel fango. Con quali mezzi… Coi propri, con le pale, con le Jeep, con le idrovore che l’Associazione della quale fanno parte è stata in grado di acquistare e solo con il poco che l’Amministrazione viceversa è in grado di fornire.
Il Dr. Brandi, capo della Protezione civile dell’area fiorentina, ad onor di cronaca sta facendo un ottimo lavoro di coordinamento e senz’altro si è apprezzato il suo intervento, ma quanto ancora c’è da lavorare in tal senso… Quanto in termini di informazione bisogna ancora fare… Sì, l’informazione, la comunicazione, così cara al nostro Sindaco, è per questi argomenti così importanti un tabù per gli abitanti di Firenze. Chi di voi sa quali sono i centri di raccolta in caso di calamità, chi di voi sa dove vicino la propria abitazione, con le vie cittadine chiuse, trovare acqua o una cucina da campo o un centro medico? Chi di voi davvero sa come comportarsi in caso di emergenza? Nessuno. Informazione…Formazione…Prevenzione. Tre parole ognuna conseguenza dell’altra che ad oggi non sono conosciute nella lingua dell’emergenza collettiva.
Qui chiedo a gran voce di lavorare e di intervenire, qui chiedo al Sindaco Renzi di sfruttare i suoi enormi poteri comunicativi per farsi tramite del messaggio da dare ai cittadini di Firenze. La cittadinanza va informata tramite opuscoli e messaggi televisivi o radiofonici di come si dovrà comportare nel malaugurato caso avvenisse un evento calamitoso. Mettere la testa sotto al guanciale non serve a nessuno, pensare che le cose accadano sempre agli altri è il peggior pensiero che si possa avere.
Concludo quindi con questa richiesta: informare i cittadini affinché si possano formare per sapere affrontare una criticità e conseguentemente sappiano prevenire i danni, senza perpetrare atti sbagliati o dannosi. E ovviamente adoperarsi a tutti i livelli per adottare tutti quegli accorgimenti atti a scongiurare eventi terribili come quello che accadde il 4 novembre del 1966”.
Il sito d'Italia, quotidiano diffuso via internet. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale Civile di Firenze n.5811 del 29 dicembre 2010.
Copyright Il sito d'Italia, tutti i diritti e i contenuti sono proprietà de "Il sito d'Italia"
Edito da Dedalo Comunicazione Srl, P.Iva 02200130975 - Direttore Responsabile Silvano Spanarello
Realizzato da Exupery Comunicazione