Una squadra Riserve da far giocare nei campionati di serie B o LegaPro per far crescere i giovani dopo la Primavera. È la richiesta di Milan, Juventus e Fiorentina al coordinatore delle nazionali giovanili Arrigo Sacchi, che ieri a Coverciano ha incontrato i dirigenti delle società di serie A e B (presenti 38 su 42). Nel corso degli interventi dei dirigenti, fa sapere la Figc, il tema principale è stata proprio la cosiddetta 'squadra Riservè, richiesta da Pantaleo Corvino della Fiorentina, Filippo Galli del Milan e Giuseppe Rossi della Juventus, per poter far crescere i giovani dopo la Primavera. Un'ipotesi di riforma sulla quale Sacchi si è dichiarato d'accordo ma che è stata respinta da Andrea Abodi, presidente della Lega B, che ha comunque ribadito di «voler assecondare la sforzo Figc/Club Italia, considerato che la nostra missione sportiva non può prescindere dagli investimenti su infrastrutture e materiale umano, cioè i giovani ed i loro formatori».
«Siete la nostra speranza - ha detto Sacchi rivolgendosi ai dirigenti dei club all'inizio dei lavori- per un futuro migliore dei club e delle Nazionali. Siamo sempre meno competitivi a livello internazionale e dobbiamo lavorare sulle cause: quantità ridotta di lavoro settimanale rispetto alla media europea (tra le 16 e le 20 ore in Francia, Inghilterra e Spagna); programmazione e investimenti dei club ridotti; mentalità difensiva in contrapposizione con l'estetica del gioco e il divertimento; mancanza di corsi di specializzazione e aggiornamento per i tecnici di base; eccessivo numero di stranieri». Sacchi ha poi indicato le priorità del lavoro finora impostato: la riforma del campionato Allievi Professionisti che deve essere ora a suo avviso accompagnata «dalla riduzione dell'età del campionato Primavera», considerato che nel torneo scorso solo il 30% dei calciatori impiegati erano del '93; la costituzione di un gruppo di osservatori affiancati ai tecnici delle nazionali; una linea comune per gli allenatori del Club Italia, invitando le società a fare lo stesso, «per avere uno sviluppo similare dall'Under 15 all'Under 21, con una mentalità più vicina al calcio mondiale, un gioco di squadra, con ritmo e intensità»; l'impegno a fare gare internazionali di alto livello, con l'obiettivo di «raggiungere la vittoria essendo padroni del campo e del gioco». (Red-Spr/Ct/Adnkronos)
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