Potremmo scomodare la differenza tra autoritarismo e autorevolezza, ma non occorre una digressione simile per significare la differenza tra Cesare Prandelli e Sinisa Mihajlovic. Le differenze trai due balzano all'occhio. Senza contare che Mihajlovic non è manco autoritario, ma solo talvolta burbero, anche inutilmente. Burbero e spaccone, insomma il contrario di chi voglia essere autorevole.
Ma di che parliamo? Dell'ultima trovata della Fiorentina fatta filtrare alla stampa amica: si tratterebbe di un giro di vite sui comportamenti non professionali dei calciatori nella loro vita privata. Un nuovo regolamento interno, anzi no, quello vecchio che si decide di applicare. Ciò dimostra che: la prima che se si decide di applicarlo ora non lo si è evidentemente applicato prima, la seconda che se lo si è applicato prima se ne sono visti i risultati con gli episodi che han visto coinvolti Mutu, Vargas e tanti altri calciatori gigliati, giovani e vecchi. Della serie l´autorevolezza, appunto, questa sconosciuta. Il fatto è che a creare problemi non sono stati solo i grandi campioni famosi e ricchissimi, questo capita nei migliori club, ma si è avuta difficoltà a gestire anche i ragazzini. Babacar, Camporese, Ljajic, su di loro si è chiacchierato e si chiacchiera. Così come - pare - tra le attuali pietre dello scandalo ci sono i "fuori rosa" che han pure l´impudenza di mostrarsi in gozzoviglia la sera prima della gara in luoghi frequentatissimi e centralissimi (testa di giocatore buon per portare cappello come diceva Boskov). Adesso se ne parlerà parecchio, ma i germi della situazione attuale c´erano già tutti nei primi giorni del primo ritiro di Mihajlovic a Cortina due anni fa. Ai tempi ampezzani dell'attuale CT azzurro appena la luce calava dietro ai monti e dalle campagne circostanti la natura lasciava presagire l´incipiente sera, di giocatori a spasso neppure l´ombra si intravedeva. Dopo la cena, rigorosamente controllata da medici e dietologi, una breve passeggiata o la ricreazione in hotel (a turno un gruppo di giocatori accompagnati dal mister e dai membri dello staff si sottoponeva al doveroso rito degli autografi), si andava a ninna. Tutt'altro "regolamento" vigeva l´anno successivo, con Frey, Babacar e qualche altro giovane compagno che scendevano persino al pub in paese (dopo cena) a "completare" il pasto con hamburger, patate fritte, ketchup, majalese (ops maionese), birra e amaro Montenegro per impastare meglio il tutto. Non una tantum, tutte le sere. Autorevolezza, regolamento, pugno di ferro, giro di vite... senape, peperoncino piccante, parmigiano, schiacciata, limoncello...
Fonte: Stefano Prizio - Violagol.com
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