I carabinieri del Ros di Firenze e gli investigatori della sezione di polizia giudiziaria hanno perquisito gli studi legali Olivetti Rason e Agnoloni, a Firenze, e Pisaneschi a Siena nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Firenze sul Credito cooperativo fiorentino, la banca presieduta fino al luglio scorso dall'onorevole Denis Verdini. Al centro degli accertamenti ci sarebbe un mutuo contratto nel 2008 dalla BTP, allora presieduta da Riccardo Fusi, con alcune banche, tra cui il Credito cooperativo fiorentino. L'inchiesta nasce da un filone dell'indagine sui Grandi Eventi.
Al centro del nuovo capitolo di indagine c’è il contratto di pegno stipulato il 14 ottobre 2008 davanti al notaio Massimo Palazzo da Edil Invest e Holding Brm (Gruppo Btp) con cinque banche: Monte dei Paschi Capital Services Banca per le Imprese, Unipol Banca, Credito Cooperativo Fiorentino, Cariprato e Banca Mb. In forza di questo contratto, le aziende del Gruppo Btp hanno ricevuto un finanziamento di 150 milioni di euro.
Mps, il maggior finanziatore, indicò alle aziende del Gruppo Btp di incaricare lo studio legale fiorentino Olivetti Rason perché le assistesse nella trattativa. In seguito sono state individuate dagli inquirenti tracce di bonifici per consulenze da parte dello studio Olivetti Rason. Uno di questi bonifici era diretto a Denis Verdini. Secondo l'accusa, si tratterebbe di compensi per i finanziamenti erogati, e quindi le fatture sarebbero state emesse per operazioni inesistenti.
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