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Polemica

Maggio musicale, Pdl:"Difendere qualità artistica, non un cattiva gestione e privilegi"

Dopo il reintegro del Fus, l'intervento dei consiglieri del Pdl Roselli, Cellai, Stella e Tenerani
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Immagine articolo - Il sito d'Italia

“Il governo ha dimostrato ancora una volta senso di responsabilità, ma il reintegro del Fus non diventi l'ennesima scusa per non cambiare nulla e non intervenire sugli sprechi di una gestione scellerata. Siamo pronti a difendere la qualità artistica del Maggio, come più volte detto anche dai parlamentari fiorentini del Pdl, ma non una gestione irresponsabile dei fondi pubblici. Scaricare ogni responsabilità della grave situazione in cui si trova il Maggio sulle scelte del governo non solo è demagogico, ma irrealistico e irresponsabile, soprattutto vista la gravità della crisi economica che stiamo attraversando”. Questa la dichiarazione dei consiglieri Pdl Emanuele Roselli, Marco Stella, Jacopo Cellai e Mario Tenerani. “Senza una seria autocritica, il Maggio non riuscirà a cambiare rotta. Ognuno si assuma quindi le proprie responsabilità e la smetta di giocare con i numeri e con le parole – hanno aggiunto –. Aspettiamo di conoscere le strategie del Sindaco per rilanciare e riformare il Maggio: lunedì in consiglio abbiamo ascoltato l’ennesimo elenco di buone intenzioni. Vedremo dai numeri del bilancio a che punto realmente siamo e se si sta – come ci auguriamo – cambiando rotta nella gestione delle risorse, che per la maggior parte sono pubbliche. Degli oltre 42 milioni di spese, gran parte dei quali destinate al personale (25,5 milioni), solo l’8% dei costi vengono – mediamente – coperti dai biglietti degli spettatori. Nel 2009 il costo di produzione – ovvero il costo per mettere in scena le produzioni artistiche – è stato pari a 9 milioni di euro, incassando però dagli spettacoli poco più di 3 milioni di euro. Questo ci dice anche che la produzione è coperta da ricavi di biglietti al massimo al 30%”.  “Il Maggio Musicale è un’istituzione di eccellenza nel settore lirico e sinfonico, ma negli anni la sua situazione economico finanziaria si è fatta sempre più preoccupante – sottolineano i consiglieri –. Nel 2006, dopo un bilancio 2005 chiuso con una perdita di quasi 6 milioni di euro, si decise la vendita dell' immobile dell'ex Longinotti, che portò a chiudere con un attivo di 2 milioni di euro. Molti pensavano che quella vendita avrebbe portato benefici al Teatro, ma si sbagliavano. I bilanci degli anni seguenti furono infatti chiusi con perdite sempre più importanti: nel 2007 il bilancio chiuse con un passivo di 1 milione e 800mila euro, il 2008 con una perdita di oltre 2 milioni e mezzo di euro, e il budget 2009 segnò una perdita intorno ai 4 milioni e mezzo di euro. Questo significa che il Maggio Musicale fiorentino, in tre anni, ha perso quasi 9 milioni di euro. Sul Teatro del Maggio la vera battaglia è quindi una riorganizzazione complessiva e responsabile: Renzi e la Colombo non hanno più scuse. Ci auguriamo quindi che il reintegro del Fus, che l’anno precedente portò a Firenze più di 17 milioni di euro, non diventi la scusante per lasciare tutto come sta. E' probabilmente l'ultima occasione per voltare pagina e imboccare la strada giusta”. “Il Pdl continuerà, come ha sempre fatto, a difendere la parte artistica del Maggio, non il carrozzone gestionale e gli sprechi. Con la pubblicazione del bilancio 2010 vedremo poi se la sovrintendente Colombo si è davvero meritata l’aumento dei 50.000 euro annui (200.000 euro il compenso totale) che ottenne prima ancora di iniziare il suo mandato. Siamo inoltre molto soddisfatti per l’eliminazione dell’aumento del costo del biglietto del cinema: un altro gesto di responsabilità a difesa della cultura e della creatività artistica italiana” hanno concluso gli esponenti del centrodestra.

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