“Con la mia interrogazione ho voluto denunciare l'incuria del Comune sul cantiere di piazza del Duomo e gli scarsi controlli sulla sicurezza dei lavoratori da parte dell'Opera del Duomo".
Così la consigliera Miriam Amato in Palazzo Vecchio a Firenze commenta la risposta sprezzante data in aula dall'assessore Giorgetti. "L'amministrazione farebbe bene a controllare e gestire correttamente i propri cantieri stradali, come quello di piazza Duomo - accusa Amato - se addirittura non si accorge degli errori sul proprio cartello esterno al cantiere, con indicazioni inesatte e incomplete, confondendo i dati autorizzativi, determina con deliberazione, senza indicazione della determina, senza accorgimenti per distinguere il cantiere contiguo delll'Opera del Duomo da quello comunale". La consigliera Amato se la prende anche con l'Opera della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, committente del secondo cantiere, per la scarsa sicurezza sul lavoro. "Ci vuole fantasia per affermare che i lavoratori, da me fotografati lo scorso 31 maggio intorno alle 10,30, fossero restauratori che stavano raggiungendo il posto di lavoro e che quindi non avessero l'obbligo del caschetto anti-infortunistico prescritto dalle norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. Innanzitutto le foto sono state scattate a metà mattinata, col cantiere in attività,- continua Amato - già qualche giorno prima ero personalmente intervenuta per chiedere agli operai di indossare il casco obbligatorio, così come prescritto dai cartelli sulla sicurezza appesi sulle impalcature, ma poi se lo sono tolto, non appena me ne sono andata. Quindi mi sconcerta la smentita dell'Opera - rincara Amato - quando dice di aver predisposto "come è da sempre suo costume, tutto quanto necessario ai fini della sicurezza dei lavoratori", viste le cattive usanze nel cantiere". La consigliera comunale annuncia segnalazioni del caso all'ASL: "Visto anche il disinteresse dell'amministrazione comunale - conclude Amato - provvederò di persona a inoltrare la segnalazione al Servizio di Prevenzione Igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro della ASL di Firenze".
Di seguito la nota stampa dell'Opera del Duomo, diffusa la scorsa settimana, in merito:
In relazione al question time del Consigliere Miriam Amato e alle successive affermazioni dell’assessore Stefano Giorgetti del Comune di Firenze, l'Opera di Santa Maria del Fiore conferma che il ponteggio fotografato nulla ha a che fare con il cantiere per la riqualificazione delle pavimentazioni stradali allestito dal Comune. Il question time fa riferimento a due cantieri distinti che sono stati erroneamente accomunati.
Per quanto riguarda gli interventi di propria competenza l’Opera afferma di aver predisposto, come è da sempre suo costume, tutto quanto necessario ai fini della sicurezza dei lavoratori.
I restauratori fotografati sul cantiere potevano stare senza caschetto perché non stavano effettuando operazioni di montaggio-smontaggio delle strutture ma stavano raggiungendo il loro posto di lavoro. A tal proposito i responsabili sicurezza del cantiere precisano che l'uso dei Dispositivi di Protezione Individuale o DPI (come i caschetti), è regolato dal D. Lgs 81/2008, che prescrive all'art. 15 comma 1 lettera i) “la priorità delle misure di protezione collettiva (nel caso, ovviamente, il ponteggio) rispetto alle misure di protezione individuale (il caschetto)”.
E all’art. 75, comma 1 precisa che “i DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro”.
Ne consegue che se un lavoratore non indossa il casco non siamo in presenza automaticamente di una disattenzione delle norme sulla sicurezza, ma anche che, in assenza di pericoli accertati e in presenza di efficaci dispositivi di protezione collettiva, una corretta analisi dei rischi rende l’uso superfluo.
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