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storia

Scoperta la storia di Lancillotto in italiano

Forse era quella letta da Dante e Boccaccio
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Immagine articolo - Il sito d'Italia

' stato donato alla Fondazione Franceschini uno dei manoscritti medievali piu' importanti scoperti in Italia negli ultimi anni: il frammento trecentesco di 56 fogli di un codice allestito a Firenze, contenente l'unica traduzione italiana ad oggi nota del piu' celebre romanzo arturiano del XIII secolo, il ''Lancelot en prose'', ovvero la storia d'amore tra Lancillotto e Ginevra; forse il testo che addirittura poterono leggere Dante Alighieri, Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio. Oggetto della tesi di dottorato di Luca Cadioli all'Universita' di Siena, il manoscritto viene presentato al pubblico e sottoposto alla valutazione dei principali esperti della letteratura cortese domani, alle 15,30, presso la sede della Fondazione a Firenze, a partire dal prpfessore Lino Leonardi, docente di filologia romanza all'Universita' di Siena. Il ritrovamento del manoscritto e' avvenuto in maniera fortuita in una soffitta di una casa di campagna; si deve alla generosita' dei proprietari (che intendono restare anonimi) se oggi il codice giunge a Firenze, e se sara' presto a disposizione degli studiosi, grazie alla donazione da loro effettuata alla Fondazione Franceschini, sede di un progetto di ricerca che ha come obiettivo proprio l'edizione dei romanzi arturiani in prosa. L'eccezionalita' e l'importanza del ritrovamento emerge nel suo essere l'unico testimone ad oggi noto a tramandare un ''Lancelot'' in italiano, dato che finora i codici noti sono scritti nella lingua originale, la lingua d'oil. Il codice e' composto da 8 quaderni non rilegati, in pergamena di riuso, proveniente da manoscritti di natura giuridico-notarile. La numerazione dei fogli, antica, arriva fino a pagina 296, segno che il codice doveva contenere il romanzo fin dal suo inizio. Due sono i copisti che si susseguono nella scrittura del testo, disposto su due colonne e intervallato da ampi spazi bianchi dedicati ad accogliere miniature (nella prima mano quasi una ogni foglio, indicazione di un poderoso progetto iconografico) che non furono pero' mai realizzate. Sulla base di un primo studio paleografico e linguistico, e' possibile localizzare il manoscritto in Toscana, con buonaprobabilita' a Firenze, e datarlo alla seconda meta' del Trecento.

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