Messa di suffragio ieri a Firenze per i 30 anni dalla morte di Artemio Franchi. La cerimonia al cimitero di Soffiano, tre decenni dopo l'incidente automobilistico in cui, in provincia di Siena, trovo' la morte il dirigente sportivo, e che fu presidente della Figc dal 1966 al 1980. Attorno alla famiglia e ai figli Francesco e Giovanna si sono stretti vecchi amici e personalita' di rilievo nel mondo del calcio, tra cui il presidente della Figc Giancarlo Abete, che pochi giorni fa ha annunciato che sara' intitolato a Franchi il Museo del calcio di Coverciano, Francesco Ghirelli direttore generale Lega Pro e, per la Fondazione Artemio Franchi Franco Torrini, Claudio Nassi, Vittorio Mormando, Marcello Marchioni e Fino Fini. La Messa e' stata officiata da monsignor Carlo Mazza, vescovo di Fidenza e componente il Comitato Etico Lega Pro. Durante l'omelia monsignor Mazza ha sottolineato il valore filosofico e culturale delle scelte di Artemio Franchi, che grazie alla sua lungimiranza ha contribuito a far nascere una cultura sportiva: "Artemio Franchi ha affidato al calcio un'importanza tale da diventare oggetto di rilievo nazionale, oggi il calcio appartiene all'Italia. Deve quindi essere difeso come espressione dei valori culturali. Egli - ha aggiunto Monsignore Mazza - aveva il genio della lungimiranza, la memoria - supera la gratitudine, e il mondo del calcio deve tenerne in grande considerazione".
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