Il legale dei comitati della Piana, avvocato Guido Giovannelli di Prato, che si oppongono al potenziamento dell'aeroporto di Firenze, alla luce della sentenza di lunedì del Tar "ha già protocollato la formale richiesta di interruzione/archiviazione della procedura di Via (Valutazione d'Impatto Ambientale, ndr)".
È quanto annunciato ieri in una nota dal Coordinamento Comitati e Associazioni contro il Nuovo Aeroporto di Firenze, secondo cui "con tale sentenza si riparte ''ex novo'' con un foglio totalmente bianco, tutto da riscrivere, perciò nessuna pista né di 2000 né di 2400 metri".
I comitati attaccano quindi il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi: "Non è un ''incidente amministrativo'' come ha dichiarato il governatore, altro non è che ''giustizia amministrativa'' che ripara alla sua ''incapacità amministrativa'', scrivono, sottolineando che "forse, se perderà anche al Consiglio di Stato sarà il suo definitivo fallimento politico, il canto del cigno con la definitiva uscita di scena, che già oggi certamente ha ricevuto un duro colpo, sentenza che altererà qualche equilibrio interno al Pd specialmente in funzione della sua auto candidatura a segretario nazionale Pd".
Dopo la sentenza del Tribunale amministrativo regionale della Toscana sull'ampliamento dell'aeroporto fiorentino e sul parco agricolo della Piana interviene con una nota il Direttore generale della Giunta regionale Antonio Davide Barretta. Di seguito il testo integrale della nota:
"Con la sentenza n. 1.310 del 2016 il TAR Toscana ha annullato l'atto di integrazione al Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) n. 61 del 2014 su aeroporto e parco agricolo della Piana. Il TAR ha ritenuto che la Regione con l'integrazione in esame abbia operato una specifica scelta di localizzazione della nuova pista dell'aeroporto di Firenze e che tale scelta non sia stata supportata da una valutazione ambientale strategica (VAS) adeguata e sufficiente a dimostrare la sostenibilità ambientale dell'intervento.
A seguito di questa sentenza ho ricostruito con gli uffici regionali ed, in particolare, con l'avvocatura regionale che ha difeso la Regione di fronte al giudice amministrativo, la procedura seguita nell'integrazione al PIT. Siamo convinti di aver operato in modo corretto ed, in particolare, riteniamo che la VAS sia stata effettuata in modo puntuale e consono all'integrazione di un atto di programmazione del territorio. Infatti, le censure rilevate dalla sentenza, a nostro avviso ed in base al procedimento delineato dall'amministrazione in conformità alla normativa vigente, avrebbero trovato risposta nel prosieguo del procedimento sia in sede di valutazione dell'impatto ambientale dell'opera che al momento della localizzazione della pista.
Ciò precisato gli uffici regionali hanno già identificato l'iter procedurale tramite il quale sarà possibile procedere, per quanto di competenza della nostra amministrazione e senza indugi, nell'autorizzazione definitiva della nuova pista.
Concludo ricordando che, in continuità con gli atti di consiglio e di giunta già assunti, la Regione ha approvato accordi che contengono misure concrete (non programmatiche) di mitigazione ambientale e di salvaguardia della salute pubblica; mi riferisco all'accordo per la piantumazione della Piana (approvato con la delibera della Giunta regionale n. 319 del 18 aprile 2016 e sottoscritto, fra gli altri, anche dai comuni della Piana) ed all'accordo per l'estensione del sistema tranviario fiorentino nell'area metropolitana (approvato con delibera della Giunta regionale n. 268 del 5 aprile 2016 e sottoscritto il 1° giugno 2016). Per far fronte agli impegni assunti tramite tali accordi assunti la Regione ha provveduto a stanziare rilevanti risorse sia regionali che comunitarie".
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