Il senatore Marcello Dell'Utri sarebbe indagato a Firenze in una nuova inchiesta per corruzione avviata dai pm Luca Turco e Giuseppina Mione, insieme al Ros dei carabinieri, per una vicenda legata al progetto, poi non realizzato, di un impianto fotovoltaico a Gela, in Sicilia. Lo riportano i quotidiani La Repubblica e Il Fatto in cui si legge che le indagini scaturiscono da una somma di 400.000 euro transitata su conti dell'ex Credito Cooperativo Fiorentino, la banca presieduta per venti anni da Denis Verdini e da poco messa in liquidazione dopo una lunga ispezione di Bankitalia. Gli inquirenti sospettano che il denaro non sarebbe stato versato a Dell'Utri dall'antiquario pugliese, residente a Verona, Marino Massimo De Caro come pagamento di un incunabolo, secondo quanto riporta la casuale, bensì hanno scoperto che proveniva da un conto a Cipro della società AvelarEnergia, che si occupa di parchi eolici e solari e che fa parte del gruppo Renova degli oligarchi russi Viktor Vekselberg e Igor Akhmerov. Secondo l'accusa, Dell'Utri, grazie al suo ruolo istituzionale, avrebbe favorito, anche in collaborazione con De Caro, gli interessi dei due russi. Dell'Utri era già indagato per le vicende dell'ex Credito Cooperativo Fiorentino ed è proprio esaminando la sua posizione che sono emersi i 400.000 euro da Cipro.
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