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regione toscana

FdI propone la nuova legge elettorale regionale: "Collegio unico, preferenze e 40 consiglieri"

Presentata stamani da Donzelli, Marcheschi e Staccioli
Immagine articolo - Il sito d'Italia

“Collegio unico regionale, ritorno delle preferenze (tre al massimo, di cui almeno una di genere diverso) e 40 consiglieri, all’interno dei quali dovranno essere scelti gli assessori”. Sono queste in sintesi le principali modifiche apportate alla legge elettorale toscana dalla proposta avanzata, ieri, da Giovanni Donzelli, Paolo Marcheschi (Fratelli d’Italia) e Marina Staccioli (Gruppo Misto).

 

“Si tratta del nostro primo atto politico come Fratelli d’Italia – dichiara Marcheschi – e marca una profonda distanza dalla logica che ha dato vita all’attuale legge elettorale, privilegiando gli accordi tra i partiti piuttosto che il rapporto con gli elettori. Le preferenze sono il miglior antidoto a inciuci tra maggioranza e opposizione”.

 

“L’attuale legge regionale – prosegue Donzelli – non consente agli elettori di scegliere tra i candidati: è il partito che sceglie al posto dei cittadini”. In Toscana, infatti, si vota su base provinciale, attraverso liste bloccate di candidati scelti dai presentatori delle liste stesse. “Con questa proposta di legge – continuano i consiglieri – restituiamo agli elettori il diritto di scegliere i propri rappresentanti”. Che saranno 40 in tutto: 38 consiglieri più i due candidati alla presidenza delle maggiori coalizioni.

 

“Un’altra importante novità – spiega Staccioli - riguarda la rappresentanza di genere: si possono esprimere al massimo tre preferenze, ma non più di due dello stesso sesso, in modo da garantire un’adeguata rappresentanza femminile in Aula”.

 

“Il collegio sarà unico – aggiungono – su base regionale, non più provinciale, per continuare a garantire la rappresentanza territoriale anche alle opposizioni. La combinazione di collegi provinciali e riduzione dei consiglieri, infatti, potrebbe portare al paradosso per cui chi prende più preferenze resta fuori dal Consiglio se non scatta il suo collegio provinciale, effetto che si evita col collegio unico”.

 

Eliminata anche l’incompatibilità tra la carica di consigliere e quella di assessore, “il che significa – concludono Donzelli, Marcheschi e Staccioli - che la Giunta potrà essere scelta tra i consiglieri, andando a limare ulteriormente i costi degli organi politici”.

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