“Abbiamo ascoltato la relazione del Sindaco sulla Fondazione del Teatro del Maggio Musicale e come al solito ci siamo trovati a dover ascoltare la “Verità rivelata” dato che non ci vengono consegnati i bilanci, il piano di risanamento e tantomeno i bilanci di previsione.
La Fondazione del Teatro del Maggio – commenta la consigliera del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – sembra il terzo segreto di Fatima, non si conosce nulla e nessuno risponde né consegna i documenti relativi nonostante le raccomandate e le richieste di accesso atti ma questo rientra nella completa mancanza di trasparenza di questa amministrazione comunale che si muove solo in seguito agli esposti o ai ricorsi al TAR.
Il comportamento in aula oggi del Sindaco è la prova tangibile della mancanza di rispetto per i consiglieri di minoranza, soprattutto del Movimento 5 Stelle, ma ancora di più della mancanza di argomenti, dato che ogni volta vengono citati esempi di altre città, da Quarto a Livorno, che nulla hanno a che fare con Firenze.
Invece di gridare “si vergogni” alla sottoscritta per la gestione delle partecipate di Livorno, cominci a consegnare le copie delle sue buste paga e delle sue note spese, magari anche i documenti relativi alle fusioni temerarie di alcune partecipate di Firenze come invece fanno alcuni suoi colleghi Sindaci PD in altre città della Toscana.
Dopo potremo parlare di Livorno, dell’assessore al bilancio della precedente amministrazione PD, raggiunto da un avviso di garanzia per la gestione della municipalizzata dei rifiuti. Potremo parlare di Mafia Capitale e dello stato in cui hanno ridotto Roma o, se vuole, anche del Sindaco di Brindisi eletto nel PD ed ora ai domiciliari. Le città d’Italia sono tante, come sono tanti gli indagati nelle file del Partito Democratico per cui forse le motivazioni per cui vergognarsi le trovano altri partiti non noi del M5S.
Se vogliamo parlare di Firenze e della Fondazione del Teatro del Maggio Musicale – conclude la consigliera Silvia Noferi – parliamo delle due esodate, due lavoratrici mandate a casa senza stipendio, senza pensione, senza mobilità, senza nulla. Non si può ridurre le persone alla fame e poi dire “si vergogni” ai consiglieri di opposizione, si vergogni lei signor Sindaco”.
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