200 mila euro raccolti, oltre 15 mila persone coinvolte, che hanno donato quello che potevano (minimo 5 euro) in denaro, con i punti fedeltà ottenuti facendo la spesa, o partecipando alle cene organizzate (a Serre Torrigiani e cena dei cooperatori) per la raccolta fondi.
Più del 50% di coloro che hanno contribuito con denaro (o punti della spesa) hanno donato almeno 10 euro, ma c’è anche chi ne ha dati 50. In tempi di crisi, non è un fatto da poco. Chi ha versato più di dieci euro sarà iscritto nel registro dei benefattori dell’Opera conservato nell’Archivio dell’Opera del Duomo di Firenze, passando alla Storia.
A queste cifre si sommano i contributi di Unicoop Firenze: che al netto dei diritti di agenzia e dei costi gestionali hanno portato altri 50mila euro nelle casse dell’Opera.
In questa direzione è importante ricordare la partecipazione di 3000 persone alle visite guidate al Battistero riservate ai soci Coop.
Grazie ad una campagna unica nel suo genere in Italia, iniziata a gennaio di quest’anno, non solo i fiorentini ma tutti i toscani hanno fatto proprio l’obiettivo di conservazione di un bene unico e prezioso. Abbraccia il Battistero è stato un evento di mecenatismo popolare che è cresciuto progressivamente come un’onda, ma il contributo di Abbraccia il Battistero non può essere solo monetizzato perché questa campagna ha aiutato a diffondere la conoscenza di una delle più antiche e suggestive opere d’arte di Firenze, e a creare un legame più stretto fra i cittadini e i beni culturali.
“La cifra raccolta”, ha annunciato ieri in conferenza stampa il presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Franco Lucchesi, “è di grande importanza perché durante i lavori di restauro è emerso che la lanterna del Battistero ha bisogno di un intervento più impegnativo di quanto previsto e grazie a questo contributo sarà possibile eseguirlo”. Proprio per questo, la fine del restauro prevista a settembre 2015 slitterà al mese successivo, probabilmente intorno al 20 di ottobre.
Il restauro in corso, diretto e finanziato dall’Opera di Santa Maria del Fiore con un milione e ottocentomila euro, iniziato a febbraio 2014, riguarda le otto facciate esterne e la copertura del Battistero in materiale lapideo (marmo bianco serpentino verde di Prato e porfido). Si tratta di un intervento conservativo per eliminare gli strati di incrostazioni nere e i depositi di sostanze inquinanti, e per consolidare e ridefinire gli elementi marmorei che nel tempo si sono degradati. Un’operazione che fa parte di un più ampio progetto di riqualificazione di piazza del Duomo, centro del sistema museale dell’Opera di Santa Maria del Fiore, che prevede anche la pulitura e il restauro di tutte le facciate marmoree dei monumenti per un totale di 40.000 metri quadrati di superficie. L’ultimo restauro delle facciate esterne del Battistero risale a circa 70 anni fa.
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