“Stiamo parlando di una delle pochissime opere che vedrà effettivamente la luce di tutte quelle che sono state immaginate per i 150 anni dell'Unità d'Italia, ma l'unica che chiude il primo step entro il 2011. Insomma possiamo dire di aver mantenuto i tempi, l'abbiamo fatto grazie all'azienda ma anche grazie al Comune che quando ci sono stati problemi giudiziari, ha messo a lavorare i propri tecnici. Oggi siamo in un luogo incredibile che cambierà il volto di Firenze.”
Il sindaco Renzi ha commentato così la nuova imponente struttura teatrale nel Parco delle Cascine che sostituirà il Teatro Comunale ufficialmente da novembre 2012. Un progetto ambizioso che andrà a completare un piano ben più ampio che interessa l’intero assetto cittadino. “Voi mettete in fila il parco delle cascine per cui ci sono più di 20 milioni di euro già pronti per il recupero, la Leopolda (attualmente delle Ferrovie dello stato con concessione a Pitti fino al 2014), luogo di grandi eventi, la Fortezza da Basso su cui il Comune ha già dato la disponibilità ad un aumento di capitale di 35 milioni di euro, e il Palazzo dei Congressi e degli Affari che oggi ha una percentuale di riempimento del 17 %. Nell'arco di 5-6 anni Firenze vedrà rivoluzionata questa straordinaria realtà.”
Alla conferenza stampa di oggi presso il cantiere in Via Fratelli Rosselli qualcuno ha storto il naso per il nome, facendo eco alle polemiche per cui si vorrebbe rimanesse la parola Maggio nella nuova denominazione della struttura. La sovrintendente Colombo ha così sottolineato di aver già avanzato la sua proposta: Teatro dell'Opera di Firenze Maggio Musicale Fiorentino o Florence Opera house, in una logica internazionale. A spiegare meglio le ragioni di un eventuale cambio di nome è ancora Renzi: ”La parola Maggio c'è come è ovvio che sia, la vera operazione nel 2012 sarà quella di andare a chiamare questo teatro con il nome di una grande azienda che dia un pò di quattrini, perché signori guardiamoci negli occhi, questa è una struttura molto grande e costa un sacco di soldi da mantenere, e quindi è giusto che si faccia come si fa in tutto il mondo. Dovunque vai nel mondo ci sono dei nomi di privati che si associano al teatro e troveremo dei privati che dal 24 novembre 2012 chiamino il teatro con il nome della propria azienda, comunque il Maggio è sempre il Maggio e continueremo a valorizzarlo durante il Festival ma non solo.” Quindi il nome in funzione di un sostegno economico perché, ribadisce Renzi, “pecunia non olet”.
L’imponente struttura costruita in tempi record, ha ovviamente costituito un ingente spesa ma il sindaco rassicura: “Ho chiesto a questo governo di voler provvedere a considerare le opere dei 150 anni fuori dal Patto di Stabilità. In questo modo il bilancio 2012 del Comune di Firenze non avrà tagli rispetto al 2011.”
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