Patto tra sindaci, Emiliano (Bari) scarica Bersani e incorona Renzi

''Quando ho saputo che il candidato era Marini ha detto a Bersani: 'E' finita, non posso piu' sostenerti' ''. Lo afferma al Mattino, Michele Emiliano, sindaco di Bari, secondo cui il segretario del Pd, ha messo in fila, dal 25 febbraio, ''un errore dopo l'altro''. ''La votazione del presidente della Repubblica - spiega Emiliano - e' l'atto politico piu' importante e qualificante, non si tratta solo di mettere assieme dei voti per raggiungere una maggioranza. Il capo dello Stato deve esprimere un indirizzo politico condiviso. Marini, del tutto incolpevolmente, e' diventato il simbolo di una chiusura totale al M5S, scelta che e' stata giudicata sbagliata dalla totalita' del partito''. ''Ci sara' pure chi, per disciplina, ha seguito le indicazioni del vertice - ammette Emiliano - ma fuori del Parlamento c'e' il partito. Da ore sto ricevendo telefonate e sms di elettori disperati per la scelta di Bersani. Abbiamo tutti avuto l'impressione che si stesse perdendo il nostro progetto politico''. ''Alle primarie ho votato Bersani - spiega Emiliano - ma fin dal giorno dopo le elezioni l'ho invitato ad ammettere che era Grillo il vincitore e che toccava a lui formare il nuovo governo. Oggi il M5S ha dimostrato di essere bravissimo, mandando fuori pista sia Bersani sia Berlusconi, leader di due partiti che, insieme, hanno perso 9 milioni di voti. Dopo quest'ultimo atto le dimissioni di Bersani e della sua segreteria sono indispensabili''. Secondo Emiliano, ''non ci sara' alcuna scissione nel Pd. Il partito e' assolutamente unito'', ''Renzi ha mostrato di aver imparato bene e velocemente a fare il leader. Ma - aggiunge - e' anche il partito che va rivisto, guardando a Vendola e a Barca''.