Giovani prostitute costrette ad “acquistare” il permesso per esercitare il meretricio in viale Guidoni a Firenze, ed altre minacciate perché sprovviste del “permesso”. È questo il quadro che è emerso a seguito delle indagini, iniziate nel settembre del 2012, a seguito di una denuncia effettuata da due lucciole rumene che erano state minacciate dalle loro ''colleghe'' albanesi che rivendicavano la proprietà del tratto di strada compreso tra il semaforo di viale Guidoni e il parcheggio dei pullman, nel quartiere di Novoli.
Le indagini si sono concluse con la cattura di 6 persone e perquisizioni a tutti gli 8 indagati, 7 cittadini albanesi,di eta' compresa tra i 20 e i 34 anni, ed una 30enne rumena. Il capo della banda (la cui compagna è la rumena 30enne) avrebbe stabilito con l'aiuto della trentenne il posto esatto dove la prostituta avrebbe dovuto esercitare ed avrebbe provveduto ad allontanare le persone sgradite. Inoltre, il principale imputato, avrebbe riscosso dalle lucciole il “canone” pattuito. Durante le perquisizioni di sabato scorso, sono stati sequestrati 6.810 euro in contanti, passamontagna, manette, notebook, una scacciacani senza tappo rosso ed una pistola 6.35 clandestina.
Nelle diverse fasi delle indagini – riporta l'ANSA - gli inquirenti hanno delineato i contorni di una complicata vicenda giudiziaria che ha consentito inoltre di accertare importanti elementi in ordine ad un omicidio e ad un tentato omicidio perpetrato in Albania da uno degli indagati nell'operazione ''Travel Sex''. L'uomo, un cittadino albanese di 34 anni, era stato arrestato lo scorso gennaio ed e' attualmente detenuto nel suo paese d'origine.
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