''I costi che si dovrebbero sostenere in superficie sono circa un sesto, prudenzialmente diciamo un quinto, di quelli preventivati per il sottoattraversamento di Firenze''.
Lo ha detto Vincenzo Abruzzo, ingegnere ferroviario ed ex dirigente delle Fs, intervenuto ieri a un convegno sul tunnel TAV di Firenze.
''Mentre sotto terra - ha spiegato - si sa quando si entra, ma non quando si esce e cosa si trova, sopra si tratta di affiancarsi a linee esistenti, con costi e tempi più certi. Aggiungere due binari in più per i pendolari alla linea attuale, che già ospita il transito dell'Alta velocità sarebbe senz'altro un miglioramento''.
“Il tunnel presenta molti vizi progettuali, urbanistici, economici – ha sottolineato Teresa Crespellani, per anni docente di ingegneria geotecnica all'Università di Firenze – è un'opera che si appropria di una parte del sottosuolo di Firenze, che è una parte nevralgica in un'opera che dovrebbe essere ripensata, perché sia Comune che Regione non hanno ottenuto nessuno dei vantaggi che si erano prefissi dall'intesa con le FS''.
Il Vicesindaco di Firenze Dario Nardella ieri non ha partecipato al convegno, ma ha spiegato la sua assenza giustificandosi col fatto che aveva impegni istituzionali da ottemperare. Ha dato “la disponibilità nelle sedi che vi saranno a partecipare all'ascolto delle ragioni di chi è contrario” al sottoattraversamento della Città, tuttavia Nardella, a margine di un incontro del tour per le Primarie per la corsa a Sindaco di Firenze, ha affermato che “l'Italia è il Paese delle opere non finite, dei tanti cantieri che si aprono ma non si chiudono mai: la TAV è partita, se si risolvono i problemi con la Giustizia le imprese hanno il dovere di andare avanti, perché i soldi dei cittadini non si buttano via. E visto che sono stati già impegnati, è bene che l'opera vada avanti e sia conclusa''.
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