Si conferma Trento - seguita da Bolzano - la città in cui si vive meglio in Italia. È quanto emerge dal 13/o Rapporto Qualità della vita 2011 di ItaliaOggi-Università La Sapienza, pubblicato sul quotidiano domani in edicola. Nel resto del paese si assiste, secondo il rapporto, ad un peggioramento generalizzato: diminuiscono infatti a 45 (erano 55 lo scorso anno) le province nelle quali si vive in modo buono o accettabile, mentre salgono a 58 (contro le 48 del 2010) le province in cui la qualità della vita risulta scarsa o insufficiente.
Con una ulteriore caduta dell'Italia meridionale e insulare. «A conferma di ciò - scrive ItaliaOggi - l'ultimo posto di Trapani (terz'ultima nella precedente indagine) e il penultimo di Napoli (ultima nelle precedenti due edizioni del rapporto)». I grandi centri urbani «reggono il colpo» e si concentrano a metà classifica: Roma, in particolare, si piazza al 51/o posto (dal 57/o), Milano sale al 46/o (era 49/a), Torino passa al 47/o (dal 51/o). In controtendenza Bologna, che scende dal 21/o al 40/o posto e Firenze (dal 31/o al 42/o). Nel 2011 le aree in cui si vive meglio sono rappresentative dell'arco alpino centrale e orientale, della Pianura Padana e dell'Appennino tosco-emiliano, con ramificazioni verso Toscana e Marche. Al contrario, nelle macroaree caratterizzate da una qualità della vita scarsa o insufficiente, ci sono le 36 province del Mezzogiorno, una provincia dell'Italia centrale, 9 province del Nordovest e 3 del Nordest. Si assiste dunque a «un peggioramento a Nordovest che porta a dividere l'Italia non più solo tra Nord e Sud, ma anche tra Nordest e Nordovest». Tornando alla testa e alla coda, «si conferma, rispetto alle prime edizioni del rapporto, la conquista del vertice da parte delle province del Trentino-Alto Adige e di alcune province venete. In particolare Trento consolida gli eccellenti piazzamenti già ottenuti in passato: dal 1999 è stabilmente nel gruppo di eccellenza e non è mai scesa al di sotto del 7/o piazzamento. All'opposto l'ultimo posto di Trapani fa seguito a precedenti posizioni basse». In generale l'indagine evidenzia che «il livello medio di qualità della vita è insufficiente e non accenna a migliorare nelle regioni del sud». Il rapporto di ItaliaOggi è uno strumento di monitoraggio della qualità della vita che impiega una metodologia rinnovata rispetto al passato, con un'architettura caratterizzata da nove dimensioni d'analisi - affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita - 17 sottodimensioni e 93 indicatori di base.
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